Monterotondo – Dialdin Abdelrahman – II G – I.C.R. Giovagnoli

Si capiva che l’uomo era educato. Indossava un vestito elegante e teneva la bocca compostamente chiusa. Lei vestiva un severo tailleur perché veniva dal tribunale e durante il viaggio leggeva “La valle dell’Eden” di John Steinbeck. L’incontro li avrebbe condotti alla loro unione. Il nome dell’uomo era Esameldin, della donna Sonia. Attualmente Sonia collabora con uno studio legale e commercialista, invece Esam è il direttore della logistica dell’azienda di Coseva. La loro storia inizia da un casuale incontro e dalla loro unione sono nato io e altri due fratelli…

 Come ricordate il giorno del vostro primo incontro?
Ricordo quel giorno come un giorno qualunque finché di sera sull’autobus mi sono trovata per caso seduta accanto a Esam. Una persona sensibile, profonda e gentile.

E Di quel giorno ricordo di essermi finalmente seduto vicino a Sonia. Erano diverse volte che la vedevo sull’autobus mentre tornavo a Monterotondo e ogni volta lei per tutta la durata del viaggio stava con un libro aperto ed era impossibile rivolgerle la parola, ma quel giorno mi sedetti vicino e non fu difficile rivolgerle la parola. Era una ragazza simpatica e sorridente.

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 Ricordi cosa ti ha colpito di lui la prima volta che l’hai visto?
S  Mi aveva colpito il colore bianco dei denti, perché era l’unica cosa visibile.  
E Che era una ragazza diversa dalle altre che avevo conosciuto da quando stavo in Italia

 Quale ricordo di voi due non potreste mai cancellare?
S  I nostri  viaggi in Europa con il fuoristrada  

  Le vostre famiglie erano felici della vostra unione?
S Assolutamente no. Purtroppo diverse persone, compresa la mia famiglia, sono sempre a parlare di integrazione, di uguaglianza finché riguarda gli altri. Quando invece riguarda loro l’integrazione e l’uguaglianza scompaiono. Esistono solo il bianco e il nero. Il pulito e lo sporco.
E   No, perché avrebbero preferito che scegliessi una connazionale con la mia stessa cultura

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Avete mai pensato che i vostri figli avrebbero potuto avere problemi per l’origine del padre?
S  Io no perché sapevo che i miei bambini avrebbero frequentato altri bambini. I bambini non nascono razzisti.
E   Si purtroppo. Perché, nonostante siamo oltre l’anno 2000, l’uomo non ha ancora capito che esiste l’umanità e di razza ce n’è una sola, quella umana, come diceva anche Einstein

Siete felici  dei  figli, della loro vita e della loro condizione sociale?
E L’attuale società, quella composta dai bambini, è costruita sull’uguaglianza sociale. Credo che molto contribuisca la scuola con iniziative, progetti che rendono i giovani consapevoli dell’assenza di differenze, della necessità dell’amicizia e della solidarietà.

 

Dialdin Abdelrahman classe  II G
I.C.Raffaello Giovagnoli di Monterotondo   
 

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