Monterotondo – Elisa Galletta e Giulia Spano – II A – I.C.R. Giovagnoli

Sono passati 25 anni da quel giorno e sente che nel cuore conserva il fresco ricordo di ogni momento vissuto di preparazione e del servizio, nel Seminario Diocesano, prima, nella Cattedrale di Poggio Mirteto fino al settembre del 2000 e nella parrocchia di Santa Maria delle Grazie dove attualmente svolge ancora il suo servizio.

Perché ha  deciso di diventare prete? Quando ha scoperto che doveva diventarlo?
Io sono cresciuto in questa parrocchia, avevo appena sette anni quando ho cominciato a frequentarla e fino all’età di diciott’anni sono sempre stato qui con il parroco di quel periodo: don Giuseppe Boccetti. Credo che quelli siano stati gli anni più belli della mia vita, dove ho maturato l’idea della mia scelta. Non posso dire che c’è stato un giorno, un’ora, un momento preciso in cui questo è avvenuto, credo sia stato un po’ tutto un insieme di cose. Vedere don Giuseppe sempre impegnato, generoso, disponibile mi ha affascinato molto. Quindi posso dire che è stato parte anche lui della mia scelta. Ovviamente col tempo mi è piaciuto molto lasciarmi accarezzare dall’idea di svolgere un giorno anche io questo servizio.

Tornando indietro cambierebbe qualcosa?
Assolutamente no. Nella vita anche gli errori fanno parte di un’esperienza che ti consente di crescere, maturare. Quindi non cambierei niente perché tutto è utile nella vita i successi come gli insuccessi, i momenti belli come i momenti brutti.

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Non le è mai venuto il desiderio di una moglie e dei figli?
Certo che si. Anch’io sognavo di avere una famiglia tutta mia, ma proprio il fatto che a me sarebbe piaciuto avere una famiglia ha dato ancora più forza alla mia scelta. Mi rendo conto di aver rinunciato ad una cosa bellissima ma purtroppo non si può avere tutto dalla vita ed io ho scelto il Signore. Sentivo che la via giusta per me è proprio quella che ho intrapreso.

Dove trova le ispirazioni per le omelie?
Generalmente stando in mezzo alla gente, ascoltando le difficoltà ed i problemi delle persone traggo ispirazione per poi rimandare quello che ho ascoltato filtrato nella parola di Dio, che diventa occasione per farmi capire come si può, partendo dal Vangelo, aiutare le persone.

Quando ha  deciso di diventare prete chi era d’accordo? Chi no?
Quando uno fa una scelta di questo genere destabilizza tutti, ci sono state persone che erano contente e persone che hanno ostacolato la mia decisione. Le prime sono ancora accanto a me e tutti quelli che mi hanno ostacolato inizialmente siccome mi volevano bene alla fine hanno compreso. E ad oggi posso dire che sono forse i migliori amici proprio quelli che inizialmente erano contrariati dalla mia scelta.

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Ha  mai pensato che la scelta presa tanti anni fa sia sbagliata?
Mai. Ogni mattina mi alzo la e sono felice di fare quello che faccio. Nella vita non tutte le persone fanno quello che gli piace fare. Io non sono costretto a fare niente io ho scelto ed ogni giorno sono sempre più felice della mia scelta.

Il suo percorso al seminario è stato difficile?
Provenendo da una famiglia dove sono stato educato al rispetto delle regole, al rispetto degli orari…il seminario non mi ha sconvolto la vita, perché ho ritrovato un’ambiente familiare; riguardo agli studi provenendo dall’università non ho avuto grandi difficoltà, il Signore mi ha sempre aiutato. Ricordo con piacere quell’esperienza.

Che emozioni si provano a stare sull’altare facendo le veci di Gesù?
Non te lo so  dire, so solo che ogni volta mi sento molto piccolo rispetto a Lui e quindi mi viene come un groppo alla gola perché ti rendi conto che in quel momento non sei tu, c’è qualcun altro che guida i tuoi gesti ed è sempre una grande gioia.

Elisa Galletta e Giulia Spano II A
I.C. Giovagnoli di Monterotondo

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