Non ci sono stati sconti di pena per il talent scout che approfittava della sua attività per molestare piccole vittime. Secondo il gup di Tivoli Alfredo Maria Bonagura, che ha condannato a vent’anni di carcere l’uomo di Villanova, non meritava sconti perché sano di mente e mai pentito.
Su Tiburno, in edicola da martedì 29 maggio, la ricostruzione dei motivi che hanno portato alla condanna:
– la seminfermità è stata rigettata dal giudice Bonagura che gli ha negato le attenuanti
– una condotta disumana: molestie perfino in chiesa
– il retroscena, le folli lettere al giudice dal carcere di Rebibbia: “Con loro solo amore”
APPROFONDIMENTO COMPLETO SU TIBURNO DEL 29 MAGGIO