L’ HUB Ortocontorto nell’ Istituto Comprensivo “Città dei bambini” di Mentana ha preso il via con i ragazzi di prima e seconda media a cui, in prima battuta, vengono spiegati i principi e le varie fasi della cura e della lavorazione del terreno.
Tra questi principi – che la responsabile dell’HUB Donatella Cotesta intende trasmettere ai ragazzi- c’è anche l’importanza di coltivare bio, per la nostra salute e per quella dell’ambiente.
Tra gli obiettivi della produzione proveniente da agricoltura biologica, infatti, ci sono: il rispetto della condizioni delle piante, il mantenimento dei cicli biologici naturali e della produzione agricola, l’evitare l’inquinamento del suolo, dell’acqua e dell’aria.
Secondo questi principi i prodotti della terra vengono coltivati seguendo la rotazione delle culture e il suolo viene reso fertile rispettando i naturali tempi di riposo.
Il primo incontro con i ragazzi si è svolto in aula a causa del cattivo tempo, nonostante questo, c’è stata occasione di sperimentare la germinazione dei semi di girasole e luffa, ponendo i semi in vaschette appoggiati su batuffoli di ovatta bagnata.
Nell’incontro successivo i ragazzi, hanno finalmente lavorato sul campo, dopo una dimostrazione su come vangare e zappare, hanno potuto sperimentare da soli queste pratiche.
Ad ognuno di loro è stato assegnato un compito da svolgere: oltre che zappare e vangare, altri si sono occupati di pulire il terreno da erbacce e sassi, che potrebbero impedire alle piantine che si metteranno a dimora di crescere e svilupparsi.
Nell’assegnazione dei compiti diversi i ragazzi possono sperimentare i molteplici aspetti del vivere sociale. L’agricoltura sociale trae le sue origini dalle antiche forme di reciproco aiuto, solidarietà e mutuo soccorso, perpetrate nei secoli all’interno delle comunità rurali.
La dimensione economico-produttiva del contesto rurale si è sempre intrecciata con la dimensione sociale della comunità, della famiglia e della cura non solo degli individui, ma anche della natura, dell’ambiente e del territorio.
Si è iniziato in seguito lo studio di progettazione dello spazio che la scuola ha messo a disposizione, con misurazioni, dividendo gli spazi da destinare alle varie colture che si andranno a coltivare proposte dai ragazzi che hanno mostrato interesse e entusiasmo anche in questa fase. La natura, favorisce sia l’esperienza della propria identità e personalità ma anche la socializzazione spontanea, l’esercizio del rispetto e la cura, la collaborazione e la risoluzione dei conflitti, tutti elementi che sostengono l’atteggiamento all’apprendimento.
Osservare la natura con i suoi mutamenti e le sue meraviglie è cosa rara. L’educazione è spesso chiusa tra le quattro mura della scuola e della casa. Le stagioni che mutano passano spesso inosservate dalle finestre che affacciano su grandi città, colme di palazzi e giocare in luoghi aperti e sicuri è un qualcosa che si è completamente dimenticato.
E’ necessario quindi pensare ad un’educazione che si avvicini maggiormente alla natura e che permetta ai piccoli di scoprire le proprie origini. Un’educazione nella quale gli stimoli siano forniti direttamente dal luogo, non pensato e progettato nei dettagli dall’educatore ma che sia esso stesso un educatore. Luoghi che possano stimolare la fantasia, la creatività e l’iniziativa. Luoghi nei quali i piccoli possano creare mondi nuovi ed immaginari, inventare giochi e costruire giocattoli con gli oggetti che la natura mette loro a disposizione.