Giocava in camera da pranzo insieme al fratellino, poi ha preso la sedia, si è arrampicato sul cornicione della finestra provando ad imitare il suo eroe preferito. Ma il gioco ha rischiato di finire in tragedia. Per questo ora un bimbo di 5 anni è ricoverato all’ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma con una gamba fratturata.
L’incidente domestico è avvenuto verso le 9,30 di ieri mattina, martedì 19 maggio, a San Polo dei Cavalieri in una strada fuori dal Centro storico del paese. In quel momento nell’appartamento al primo piano c’erano la mamma e il papà, mentre il bambino di 5 anni e il fratellino di due giocavano nella loro cameretta. Questione di attimi e i piccoli si sono spostati nella camera da pranzo e con una sedia si sono arrampicati alla finestra.
“Mia moglie – racconta il papà raggiunto telefonicamente da Tiburno.Tv all’ospedale “Bambino Gesù” – è andata a controllarli in cameretta e non c’erano, quindi è andata in sala e ha visto il piccolo sulla sedia sul davanzale della finestra. Si è affacciata e ha visto il grande che era caduto di sotto”. E’ stato l’uomo a precipitarsi in strada e a soccorrere il figlioletto dopo la caduta da circa 4 metri d’altezza.
“Ho controllato che non avesse perso conoscenza e non avesse battuto la testa – prosegue l’operaio – ma accusava dolori al piede, così ho preso la macchina e sono andato a Tivoli”. I sanitari del “San Giovanni Evangelista” hanno riscontrato la frattura della tibia e del perone della gamba destra, quindi ne hanno disposto il trasferimento al “Bambino Gesù”.
“Mio figlio ora sta bene, ma lo spavento è stato tanto – spiega ancora il padre – Siamo in attesa della risonanza magnetica per escludere eventuali traumi alla schiena a causa della caduta. Credo che resterà a Roma per una settimana per tutti gli accertamenti”.
Com’è potuto accadere l’incidente domestico? “Voleva fare Spider Man, è il suo supereroe preferito – confida il genitore – me lo ha detto quando l’ho soccorso a terra. Ora vuole tornare a casa anche se gli fa male la gamba. A noi genitori rimane sempre la paura di tenere chiuse le finestre e le porte: dobbiamo vigilare con più di mille occhi”.