CGIL – Cittadini costretti a rivolgersi ad altre ASL o agli studi privati

La ASL Roma 5 non assicura le prestazioni sanitarie

La FP CIGL ha segnalato ripetuto alla direzione aziendale una serie di problematiche che riguardano gli operatori e i cittadini, senza avere alcuna risposta.

Le trattative aziendali sull’applicazione del contratto subiscono continui rinvii, su problematiche che riguardano l’uso dei fondi contrattuali unilaterale e senza contrattazione/confronto, la mobilità del personale, la produttività, le progressioni economiche, i bandi di progressione verticale il rispetto delle pari opportunità, nessun piano delle reperibilità e nessun tetto di spesa concordato dello straordinario, la distribuzione del premio COVID in modo inappropriato, sino ad arrivare che gli operatori di pronto soccorso di un ospedale completamente covid  prendono meno di UU.OO. che sul COVID-19 non sono intervenute

A questo si aggiunga che ci si trova di fronte a differenziazioni di trattamento del protocollo dell’11 aprile, fra operatori dello stesso ambito lavorativo ingiustificate che evidenziano l’incapacità organizzativa della dirigenza oppure l’inaffidabilità del contraente pubblico se non veri e propri abusi di alcuni nella percezione di indennità eventualmente non dovute.

La mancata osservanza dei suddetti accordi congiuntamente a una gestione creativa del personale spesso non rispettosa della notmativa vigente e del contratto collettivo di riferimento, hanno causato non pochi disagi agli operatori sanitari in termini di orario di lavoro, fruizione delle ferie e mobilità interne.

A fronte di:

  • un anno di attesa per una mammografia
  • 18 mesi per un’ecografia
  • Oltre un’anno di attesa per un’operazione alla cataratta
  • Non esiste un servizio per i diversamente abili adulti
  • Assenza di risonanza magnetica
  • Tre mesi di attesa per un elettrocardiogramma e una visita cardiologica

Gli unici hanno trovato sviluppo di prestazioni e guadagni sono le strutture di diagnostica e specialistica ambulatoriale privata che sostituiscono sempre di più quelle delle strutture pubbliche.

I cittadini della ASL Roma 5 hanno diritto ad un’assistenza moderna e puntuale e non essere costretti a rivolgersi agli studi privati a causa delle carenze strutturali della ASL Roma 5.

La CGIL chiede l’abbattimento dei tempi di attesa per le visite specialistiche e gli interventi, l’ampliamento degli orari dei servizi e degli ambulatori, l’utilizzo funzionale di tutti gli apparecchi diagnostici per l’utenza, un programma di assistenza sanitaria nel nostro territorio domiciliare per gli anziani e i diversamente abili e l’adozione di un piano organizzativo di rilancio ed ampliamento dell’assistenza sanitaria nel nostro territorio e normali e corrette relazioni sindacali.

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