Foibe, il genocidio e la fuga degli italiani

Anche il Parlamento europeo ha osservato un minuto di silenzio per ricordare le vittime delle foibe.    

Il secolo più violento della storia dell’umanità non ha risparmiato neppure gli italiani. Il nostro popolo è stato vittima, in Venezia Giulia, nel Quarnaro e nella Dalmazia di un genocidio ad opera dei partigiani jugoslavi e dell’Onza Dipartimento per la Protezione del Popolo. La tragedia si consuma nel secondo dopoguerra e il termine foibe deriva dalla cavità carsiche presenti sul territorio, utilizzate per gettare gli italiani. Tra le 3 000 e le 5 000, sono state le vittime, mentre alcune fonti portano la drammatica cifra fino ad undicimila. Gli italiani, sono obbligati a fuggire con città come Fiume e Zara costrette a subire una serie di atrocità. Per non dimenticare  il massacro è stato istituito il “Giorno del ricordo”, celebrato per la prima volta nel 2005 con il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Alcuni esuli hanno conquistato il successo e ricordiamo l’attrice Laura Antonelli, il cantante Sergio Endrigo (ha dedicato diversi brani alla vicenda) e il campione del mondo di Formula Uno ‘78  Mario Andretti. “Le sofferenze ha affermato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella-  i lutti, lo sradicamento, l’esodo a cui furono costrette decine di migliaia di famiglie nelle aree del confine orientale, dell’Istria, di Fiume, delle coste dalmate sono iscritti con segno indelebile”. Anche il Parlamento europeo ha osservato un minuto di silenzio per ricordare le vittime delle foibe.     

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