MENTANA – “Il restauro di Palazzo Borghese terminerà entro il 30 aprile”

Intervista all'assessore ai Lavori Pubblici Umberto Falcioni sul destino del centro storico

Da giugno 2018 l’assessore ai Lavori Pubblici è Umberto Falcioni. Tra le varie opere portate avanti in questi anni ce ne sono diverse per il centro storico e in particolare quella più complessa di tutte: la ristrutturazione di Palazzo Borghese.


Assessore per tanti anni si è letto tra gli obiettivi della politica quello di riqualificare il centro storico. Cosa vuol dire oggi questo? Quale funzione può avere il borgo mentanese?
La vocazione di un centro storico in quanto tale sta nella valorizzazione della storia e della cultura di un territorio. In questo Mentana è una realtà eccezionale che può vantare tre grandi riferimenti storici unici: un profilo romano con l’antica Nomentum, uno medioevale con il passaggio di Carlo Magno e ovviamente quello garibaldino.
Il sindaco e l’assessore alla Cultura hanno dato in questo senso un orientamento significativo, basti pensare agli interventi sulla biblioteca diventata un centro attivo, vissuto e vivibile per tutta la cittadinanza.
Abbiamo aperto il Museo Archeologico e il ruolo di aggregazione sociale che aveva la Galleria Borghese passerà all’ex Cinema Rossi per cui abbiamo ottenuto 350 mila euro di fondi regionali a cui abbiamo aggiunto 150 mila euro di fondi comunali.
In questo modo abbiamo completato un percorso qualificante in attesa del completamento di Palazzo Borghese.
A tal proposito, quali sono stati gli ultimi problemi e qual è il termine previsto per il completamento?
I problemi sono stati molti. Gli ultimi che ho dovuto affrontare da quando sono assessore sono stati in particolare con il Genio Civile che ha rigettato la prima pratica presentata e purtroppo non sempre i suoi tempi sono prevedibili, una prescrizione della Soprintendenza che ha obbligato l’installazione esterna per l’ascensore e obiettivamente era l’unica soluzione possibile, infine ci sono stati degli aggiustamenti progettuali rispetto a interventi su volte e altro. Coordinare queste variabili tra direzione dei lavori e ditta non è stato facile e lineare, ma adesso i tempi di ultimazione dei lavori sono chiari.

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Quando è previsto il fine lavori?
Il 30 aprile.
L’amministrazione comunale è stata comprensiva finora, ma non intende più concedere proroghe.
Il traguardo è vicino ed è troppo importante per questa comunità che Palazzo Borghese torni alla funzione per cui è stato votato.
Cosa ospiterà?
In primissima battuta riprenderà le sue funzioni istituzionali con la sala consiliare, la sede del sindaco e alcuni uffici. Poi dovremo fare una valutazione sull’altro aspetto, ossia gli spazi polifunzionali e quelli previsti per le associazioni del territorio. Non possiamo non tener conto che la riqualificazione dell’ex Cinema Rossi ormai è realtà e dunque andrà valutato come utilizzare al meglio questi spazi.
Oltre a riqualificare gli spazi pubblici, in che modo il Comune può attrarre investimenti privati o perlomeno aiutare chi intende riqualificare le botteghe e gli altri spazi?
Ci sono delle riforme strutturali che richiedono tempo. In questi anni l’amministrazione comunale, come lavori pubblici, si è concentrata soprattutto su interventi di decoro urbano, vista la situazione che abbiamo ereditato. Ma rispetto al centro storico c’è l’idea, condivisa con il sindaco, di dare la possibilità di convertire le cantine a uso commerciale attraverso uno strumento urbanistico, anche se la preparazione normativa non è semplicissima. Questo darebbe la possibilità di vendere lavori di artigianato, ma anche somministrare cibo. Penso allo street food che è molto ricercato in questo periodo o altre degustazioni.
Sicuramente alcune attività aperte, come adesso il ristorante vicino a piazza Borghese, danno un aspetto caratteristico a tutto il centro storico.
In questo però vorrei essere chiaro.
Ricordo Monterotondo, quando ero ragazzo, che aveva un centro storico abbandonato, mentre adesso è molto frequentato. A mio parere personale è molto meglio oggi e anche io a volte preferisco andare lì per passare una serata invece di andare a Roma. Ma questo non può contrastare con le esigenze dei residenti. La soluzione a questo è il controllo.
In questo periodo non è uno dei problemi principali, ma un borgo “vissuto” fa pensare alla carenza dei parcheggi. Ci sono ipotesi allo studio?
Nel borgo non ci sono molte alternative. Vorrei ricordare però l’intervento che abbiamo fatto a piazza Garibaldi con la riqualificazione del parcheggio multipiano e l’illuminazione. A causa del degrado alcuni posti erano diventati inutilizzabili ed era diventato anche poco sicuro come luogo. Adesso ci manca solo l’ascensore che non è un vezzo dell’amministrazione comunale, ma un obbligo normativo, altrimenti il parcheggio rischia di chiudere.
A che punto stanno questi lavori, sospesi per l’acquedotto sotterraneo?
Ribadisco che l’acquedotto è segnato su una pubblicazione, ma noi non ne abbiamo trovato traccia. La ditta è pronta a riprendere i lavori e ha già comprato l’ascensore.
Ultimo tema è la Riserva Nomentum, a due passi dal centro storico ma non fruibile direttamente. C’è possibilità di vedere queste due risorse collegate tra loro?
Ci sono buone possibilità. Nei giorni scorsi abbiamo chiesto dei finanziamenti nel contesto del dissesto idrogeologico per un intervento di contenimento. Ci sono stati degli incontri con gli ingegneri e questi fondi potrebbero anche aumentare. I lavori potrebbero essere il primo passo per realizzare un percorso di accesso alla Riserva. Non servirebbe poi molto altro per collegare i sentieri con il fondo valle di Casali, già accessibile, nel cuore del parco.

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