Tokyo blinda i Giochi olimpici

Olimpiadi a porte chiuse dopo 124 anni di storia

Cambiamento di programma

Anche la fiamma olimpica è entrata in quarantena. A causa dell’impatto del coronavirus, infatti, la fiaccola non sfilerà lungo le strade di Tokyo ma entrerà direttamente nello Stadio Nazionale il prossimo 23 luglio.

Un cambio di programma rispetto alla tabellina di marcia originale che prevedeva ben 100 tedofori a darsi il cambio lungo i percorsi iconici della capitale, dalla torre dello Sky Tree, al quartiere di Roppongi, fino al famoso crocevia di Shibuya.

Tutto qui è all’insegna della sobrietà. Ieri il governo giapponese ha annunciato la proroga del ‘semi stato di emergenza’ fino al 22 agosto, per Tokyo e per altre tre prefetture mentre il consiglio direttivo dei Giochi ha stabilito che non sarà possibile consentire l’ingresso del pubblico locale durante le gare, a differenza di quanto precedentemente stabilito. Oltre agli spalti vuoti sarà vietato l’alcol nei bar e nei ristoranti, che chiuderanno alle 20, mentre eventi pubblici come i concerti termineranno un’ora più tardi.

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La decisione di blindare questi Giochi olimpici (la prima volta nei loro 124 anni di storia), crea gravi problemi economici agli organizzatori già colpiti dalle spese enormi di spostamento delle gare. Nei bilanci preventivi i biglietti avrebbero dovuto raggiungere un introito di circa 700 milioni di euro che si sarebbero aggiunti all’indotto di un turismo straniero di alto livello. Ma c’è di più: l’incognita delle class action promosse da chi all’estero ha già comprato i biglietti per la manifestazione.

Con l’operazione porte chiuse il governo intende rassicurare una popolazione ancora restia a vaccinarsi, solo il 15% dei giapponesi ha ricevuto entrambe le dosi.

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