Grave emergenza umanitaria

Mario Draghi al G 20 dedicato all’Afghanistan

L’Italia si fa protagonista di una grande operazione di respiro internazionale. È un fatto nuovo che per certi versi ha rari precedenti nella Storia contemporanea. Per la prova volta chiama i grandi a discutere su un problema che non è connesso con disavanzo o rapporti commerciali. Attiene invece a un problema umanitario enorme a cui il mondo non può guardare voltando le spalle.

“Il governo italiano – ha spiegato Draghi – ha assicurato l’uscita di 5mila persone dall’Afghanistan, anche la Germania ha fatto molto, e il Regno Unito.

Hanno però disertato l’incontro il premier russo Vladimir Putin e il presidente della repubblica popolare cinese Xi Jinping, Ma la disponibilità ad agire e le convergenze di vedute – a detta di Draghi – sono state molto incoraggianti. Erdogan come al solito non ha usato perifrasi. Le ha invece cantate chiare dicendo che la Turchia non potrà drenare le grandi messi di fuggiaschi dall’Afghanistan e che quindi per dare una risposta umanitaria c’è bisogno del concorso di tutti.

Quindi il tentativo consiste nel trattare col governo dei talebani affinché si realizzino corridoi” umanitari. C’è “questa consapevolezza diffusa che ci sia lì ancora gente che vuole uscire, e che sia nostra responsabilità prendersene cura. Molti di loro sono andati in Paesi vicini” e bisognerà “rintracciarli”. “È una realtà complicata e in gran movimento, ma l’impressione è che la si voglia affrontare”.

 

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.