La “Città del Duce”

Il nove novembre del 1944. gli Alleati conquistano un centro importante per la propaganda fascista e non solo.

Il fascismo, ha fondato diverse città in tutto il Paese ed una di loro era davvero “speciale”. Forlì doveva essere un grande monumento consacrato al Duce dato che doveva mostrarsi moderno, razionale e funzionante. La città doveva stupire con scuole evolute e tecniche, industrie con centinaia di operai, ampli viali, palestre, piscine, edifici pubblici di straordinaria bellezza, come la stazione e Piazzale della Vittoria. Sarebbe dovuto sorgere un tempio che guardava a Predappio, ovviamente, mai realizzato. Per la propaganda Forlì era la “Città del Duce”. L’esito della guerra come noto volta decisamente le spalle a Benito Mussolini. Dopo un vano tentativo di fuga la colonna tedesca, all’interno della quale viaggiava il Duce, decide per non incorrere in uno scontro a fuoco con i partigiani di “cedere” l’ex dittatore agli antinazisti. Cosa succede successivamente è ancora oggetto di dibattito, per gli esperti di storia contemporanea. E’ solo certo che Benito Mussolini da morto finisce a Piazzale Loreto con Claretta Petacci ed alcuni gerarchi. Prima della fine del dittatore a cedere all’avanzata degli Alleati il nove novembre del 1944 è la città di Forlì, caduta che anticipa la decisiva conclusione del fascismo.

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FGI

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