“Borotalco”, il capolavoro di Verdone compie 40 anni

Il 22 gennaio 1982 usciva nelle sale il film svolta in cui il protagonista si rifugia in un mondo virtuale

E’ un concentrato di frasi celebri entrate nell’uso comune. Ma è soprattutto un sogno, un mondo immaginario in cui il protagonista si identifica in personaggi della tv, del cinema e della musica.
E’ “Borotalco”, il film della svolta della carriera di Carlo Verdone, uscito nelle sale cinematografiche per la prima volta oggi di 40 anni fa.
Era il 22 gennaio 1982, Verdone si sganciava così dai personaggi del programma tv “No Stop” per interpretare Sergio Benvenuti, venditore di enciclopedie porta a porta.
Il protagonista di “Borotalco” rappresenta l’eterno adolescente che non vuole prendere atto della realtà e della fatica del vivere e si rifugia consapevolmente in un mondo che oggi definiremmo virtuale.
Seppur fidanzato con Rossella, figlia di Augusto, negoziante romano interpretato dal grande Mario Brega, per fare colpo sulla collega Nadia Vandelli interpretata da Eleonora Giorgi, Sergio prende a prestito i panni di Manuel Fantoni.
Manuel è uno sciupaffemine, un pallonaro-truffatore, un personaggio rappresentativo del generone romano, interpretato da Angelo Infanti, bellissimo uomo e bravo attore scomparso nel 2010 all’ospedale di Tivoli.
Così Sergio inventa un’amicizia con Lucio Dalla. E millanta avventure su un cargo battente bandiera liberiana degne del personaggio di Indiana Jones.
In quella bolla di evasione Sergio conquista Nadia ma finisce in un gioco più grande di lui, dovendo vivere una doppia vita per non farsi scoprire dalla fidanzata Rossella e soprattutto da Augusto.
Si può sfuggire alla monotonia della vita ma non all’ineluttabilità dei propri sogni.

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