Per mesi hanno fatto “piangere” proprietari e autisti di furgoni e camion coi cassoni pieni di attrezzatura da lavoro. I malcapitati lasciavano il mezzo in sosta e al ritorno lo trovavano letteralmente “ripulito”.
Dove finiva la refurtiva? Nel campo rom all’Albuccione, quartiere alla periferia di Guidonia Montecelio.
Proprio all’interno dell’insediamento abusivo ieri, lunedì 16 maggio, i Carabinieri della stazione di Tivoli Terme hanno rinvenuto gran parte della refurtiva. Alle prime luci dell’alba, i militari hanno proceduto ad effettuare alcune perquisizioni all’interno del campo nomadi abusivo situato nelle vicinanze delle case popolari dell’Albuccione e adiacente alla scuola.
Le indagini condotte dai militari erano iniziate nelle settimane precedenti in seguito ad alcuni furti avvenuti tra Tivoli Terme e Guidonia, in particolare nella zona del Multisala e del Palazzetto dello Sport. Secondo un copione collaudato, i ladri attendevano furgoni e vetture prediligendo quelle condotte da operai nella consapevolezza di trovare nei cassoni e nei portabagagli attrezzature da lavoro.
Il fiuto investigativo ha condotto i carabinieri proprio dentro l’insediamento abusivo all’Albuccione. Durante le perquisizioni di ieri i militari hanno trovato molta della refurtiva denunciata come rubata nelle settimane precedenti.
Ben cinque le denunce a piede libero per ricettazione nei confronti di altrettanti uomini di età compresa tra i 20 e i 50 anni di origine slava, nati in Italia e residenti nel più grande campo rom di Guidonia.
Sono stati rinvenuti attrezzatura da lavoro, trapani e materiale elettrico provento di furto per un valore di svariate migliaia di euro. Oltre alle denunce a carico dei cinque nomadi, i carabinieri stanno procedendo proprio in queste ore alla catalogazione del materiale rinvenuto al fine di individuare i legittimi proprietari ed effettuare la restituzione della refurtiva.