Uccise i rapinatori, gioielliere assolto: il fatto non costituisce reato

Per la Procura fu legittima difesa. Anche Matteo Salvini si schierò a suo favore

La Procura ha sempre sostenuto la tesi della legittima difesa, tanto è vero che durante le indagini chiese l’archiviazione del caso e in aula il suo proscioglimento.

Così oggi, mercoledì 26 ottobre la prima sezione penale del Tribunale di Napoli ha assolto perché il fatto non costituisce reato Giuseppe Castaldo, il gioielliere che il 7 ottobre 2015 a Ercolano uccise con una pistola regolarmente detenuta due membri di una banda di rapinatori, Luigi Tedeschi e Bruno Petrone.

Il giudice Antonia Napolitano Tafuri ha condiviso la richiesta di assoluzione da parte del procuratore aggiunto Raffaello Falcone e del sostituto procuratore Ernesto Sassano che avevano già proposto l’archiviazione del caso.

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Il giorno della rapina Giuseppe Castaldo aveva appena prelevato cinquemila euro in banca quando i due rapinatori, in sella a uno scooter, lo minacciarono di consegnare il denaro armati di una pistola finta ma senza il tappo rosso di riconoscimento.

A quel punto il gioielliere tirò fuori la pistola e sparò uccidendo sul colpo Tedeschi e Petrone.

I quattro complici dei banditi furono identificati, arrestati, processati con rito abbreviato e tutti condannati a sei anni di reclusione.

All’epoca sul caso intervenne anche l’allora segretario della Lega Matteo Salvini con un post sulla sua pagina Facebook: “Io sto con il gioielliere”.

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