PALOMBARA SABINA – A caccia di tordi coi richiami, 5 cacciatori denunciati

Sono vietati, ma li utilizzano per impallinare gli uccelli ad una distanza ravvicinata. I tordi uccisi donati in beneficenza alla chiesa

La legge li vieta, ma per facilitarsi il gioco utilizzano i richiami per gli uccelli da impallinare ad una distanza ravvicinata.

Per questo tra mercoledì 12 e domenica 16 ottobre a Palombara Sabina i Carabinieri Forestali di Guidonia hanno denunciato 5 cacciatori – tutti italiani – per la violazione della legge 157/92 sulla protezione della fauna, sequestrando altrettanti fucili e tre richiami acustici, apparecchi elettromagnetici che emettono un suono attrattivo per i volatili, oltre a 300 cartucce.

L’operazione “Re-Call 2022”, un’attività di controllo e contrasto dei furbi che violano la normativa sulla caccia, è stato effettuato dai Forestali in due distinte località di campagna palombarese denominate “La Salvia” e “Piana Selva” insieme alle Guardie Volontarie Venatorie della Lipu.

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I primi a finire nella rete dei militari mercoledì 12 ottobre sono stati due romani di 64 e 60 anni, entrambi denunciati per l’utilizzo di mezzi di caccia vietati nell’ambito dell’esercizio dell’attività venatoria.

I due cacciatori avevano appena mimetizzato tra i rami degli alberi di ulivo un richiamo acustico in attesa che i tordi si avvicinassero per essere facile bersaglio da colpire a una distanza molto ravvicinata.

Ma l’intervento dei Forestali ha scongiurato l’uccisione di uccelli ed è costata una denuncia ai due italiani che si sono visti sequestrare i rispettivi fucili – un Beretta e un Benelli – insieme a 163 cartucce di varie marche, oltre ad un richiamo acustico e una cassa Bluetooth utilizzare per amplificare il suono allettante per i volatili.

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Nella seconda operazione “Re-Call 2022” i militari hanno “beccato” un 83enne residente a Velletri, un 55enne e un 22enne entrambi di Palombara Sabina, ai quali sono stati sequestrati tre fucili – rispettivamente Beretta, Franchi e Benelli – insieme a 134 munizioni di varie marche. All’83enne e al 55enne è stata contestata anche l’omessa annotazione degli uccelli selvatici abbattuti che è costata a ciascuno una sanzione amministrativa di 154 euro.

Sotto sequestro anche i due richiami acustici, materiale elettrico e sei carcasse di tordi bottaccio: gli uccelli sono stati donati in beneficenza alla parrocchia San Giuseppe Artigiano di Villanova di Guidonia.

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