Fumo: stop anche all’aperto, pronti nuovi divieti

Dal ministero della Salute norme più rigide per le “bionde”, non si salvano nemmeno le e-cig

Sarà vietato fumare anche all’aperto. Niente più sigarette accese, nemmeno quelle da svapo, alle fermate di bus, metro, treni, traghetti, nei tavolini dei caffè all’aperto e ristoranti, nei parchi se sono presenti bambini e donne in gravidanza.

E’ in arrivo una stretta sul fumo dal Ministero della Salute, che avrebbe elaborato un testo non ancora definitivo, contenente una serie di divieti che andranno a limitare fortemente il consumo delle “bionde” ma anche delle sigarette elettroniche e dei prodotti a tabacco riscaldato, in molti luoghi.

La “bozza dei divieti”, che è in fase di messa a punto per divenire poi legge, preannunciata nelle scorse settimane dal ministro della Salute Orazio Schillaci, parla chiaro: stop al fumo in aree all’aperto ma non solo. Oltre ai dehors, la norma andrebbe a “bannare” anche le sale fumatori negli aeroporti e nei locali al chiuso, eliminandole.

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La multa per chi trasgredisce ai nuovi divieti è di 275 euro, ridotta del 50% se si paga entro 60 giorni.

Stretta anche sulla pubblicità di tutti i prodotti contenenti nicotina: questo divieto, già previsto per il tabacco tradizionale, verrà esteso anche alle e-cig di vario tipo contenenti nicotina poiché il consumo “aumenta – come affermato da Schillaci – in modo esponenziale tra gli adolescenti generano dipendenza. Non è dimostrato che siano meno nocive, a differenza di quanto si fa credere”.

Molte le polemiche che hanno preso piede in questi giorni tra favorevoli e contrari a questa nuova normativa che inasprisce le misure per la prevenzione e il contrasto del tabagismo e che arriva a vent’anni dalle prime limitazioni al consumo di tabacco in pubblico (legge Sirchia).

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