GUIDONIA – Rifiuti da bruciare alle cementerie, Buzzi-Unicem rilancia

Progetto bocciato dal Tar, l’azienda fa ricorso al Consiglio di Stato per alimentare l’impianto col Css-C

Alimentare l’impianto col Css-C.

E’ il progetto della “Buzzi Unicem Spa”, il colosso del cemento e proprietaria dello storico impianto di Guidonia. Un progetto bocciato dal Tar del Lazio lo scorso 7 dicembre 2022 (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO) che l’azienda intende comunque realizzare.

Per questo “Buzzi Unicem Spa” ha presentato ricorso al Consiglio di Stato per ottenere l’annullamento, previa concessione di misure cautelari, della sentenza numero 16385 con la quale in primo grado il Tar ha respinto la richiesta di via libera ad alimentare il cementificio di Guidonia col Combustibile Solido Secondario, derivato dalla lavorazione della componente secca (plastica, carta, fibre tessili) dei rifiuti non pericolosi, sia urbani sia speciali.

La “Buzzi Unicem” si era appellata al Tar per far annullare gli atti emessi a febbraio 2022 da Regione Lazio e Arpa, che avevano negato al colosso del cemento la possibilità di introdurre il Css qualificato come “end of waste” nell’impianto di cottura clinker dello stabilimento di Guidonia in parziale sostituzione dei combustibili fossili (pet coke e carbon fossile) impiegati fino ad oggi.

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Secondo Buzzi Unicem, il progetto di modifica sarebbe “non sostanziale” rispetto all’Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.) rilasciata il 28 aprile 2017 dalla Città Metropolitana di Roma e prevede la realizzazione di una nuova unità impiantistica per il ricevimento, lo stoccaggio e il dosaggio del CSS-C prodotto, al punto di emissione E11 “Forno + Mulino crudo”, con un incremento da 12 a 15 dei viaggi giornalieri per il trasporto allo stabilimento.

In poche parole, secondo il cementificio, la sostituzione di combustibili tradizionali con Css, se non comporta incremento della capacità produttiva autorizzata e non integra una modifica sostanziale, implica il solo aggiornamento del titolo autorizzatorio, da comunicare all’autorità competente che, nei trenta giorni successivi alla comunicazione, ove ritenga trattarsi di modifica sostanziale ordina al gestore di presentare domanda di nuova autorizzazione.

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Fatto sta che la Direzione Regionale Ambiente ha considerato il progetto una modifica sostanziale, per cui ha richiesto alla Buzzi di aggiornare l’Aia della cementeria di Guidonia inviando una nuova domanda di autorizzazione corredata da una relazione contenente un aggiornamento delle informazioni.

Se Buzzi Unicem intende bruciare Css a Guidonia deve seguire la procedura ordinaria di modifica sostanziale.

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