A Castel San Pietro Romano la Rocca dei Colonna restituisce un millennio di storia

Non solo Roma, importanti scoperte archeologiche interessano anche la provincia

Sono terminate le indagini archeologiche presso la Rocca dei Colonna. Domenica 30 luglio a Castel San Pietro Romano l’edificio storico, chiuso dal 12 giugno per la campagna di scavo archeologico che il Comune ha svolto su concessione della direzione generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Ministero della Cultura, riaprirà al pubblico.

Si tratta di un’indagine avviata a seguito di quanto emerso dallo studio della dottoressa Roberta Iacono sull’uso della fortezza a partire dal XVII secolo. I risultati ottenuti sono stati sorprendenti, visto che le ricerche hanno restituito una nuova immagine della Rocca che sovrasta il Monte Ginestro.

Gli scavi hanno riportato alla luce l’estesa ala seicentesca della Rocca, fatta edificare nella prima metà del XVII secolo dalla famiglia Barberini ad uso della comunità locale. Il lavoro degli archeologi Andrea Fiasco e Susanna Macale ha infatti permesso la scoperta di ambienti di servizio destinati allo stoccaggio di generi alimentari, di un forno e di saloni probabilmente utilizzati per assemblee civiche.

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Nel corso della campagna si è inoltre deciso di estendere gli scavi anche ai livelli più profondi e quindi più antichi. Da questa ulteriore fase di studio è emerso che il palazzo, costruito nel XII secolo, non fu risparmiato dalla furia di Bonifacio VIII che nel 1298 rase al suolo Palestrina e i territori limitrofi alimentando la faida tra Caetani e Colonna. Fu su questa struttura che nella prima metà del Trecento la famiglia Colonna ricostruì la fortezza.

I resti rinvenuti sono tutti in ottimo stato di conservazione tanto che si è scelto di renderli subito fruibili al pubblico nel percorso di visita della Rocca. “Un ritrovamento straordinario – afferma il sindaco Gianpaolo Nardi – che ci restituisce parte della Rocca seicentesca. Ringrazio la ditta esecutrice, i tecnici, gli archeologi e la direttrice del Museo Diffuso per questa opera che arricchisce il patrimonio storico e culturale della nostra comunità. Ora dobbiamo continuare a ragionare sulla valorizzazione futura, in sinergia con la Soprintendenza e l’Università La Sapienza”.

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Nel 1953 Castel San Pietro fu scelto come luogo d’ambientazione del celebre film Pane, amore e fantasia di Luigi Comencini, con Gina Lollobrigida, Vittorio De Sica e Marisa Merlini. Tra la seconda metà degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60 il borgo fu scelto per la realizzazione di numerose altre pellicole cinematografiche.

(Crediti immagine di copertina: Beni Culturali Online)

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