“Ci sono più veterinari che pediatri”

Lo ha detto Papa Francesco oggi in udienza ufficiale

“Oggi si preferisce avere un cagnolino che un figlio. Il vostro compito è molto limitato, ma cresce quello dei veterinari! E questo non è un buon segnale”.

Parola del nostro Pontefice.

L’ha espressa chiaramente durante il ricevimento dell’associazione otorinolaringologi ospedalieri italiani e anche i pediatri. Ha poi spiegato quel che tutti avevano capito.

“L’Italia purtroppo è un Paese che invecchia – premessa indiscutibile – speriamo che si possa invertire la tendenza, creando condizioni favorevoli perché i giovani abbiano più fiducia e ritrovino il coraggio e la gioia di diventare genitori”.

L’espressione è detta, a ragion veduta e dichiaratamente ammesso dal Papa, in modo informale e a mo’ di battuta. Bergoglio non è nuovo a sortite di questo genere.

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Il pronunciamento però deve far chiaramente intendere quale resta l’intendimento di Santa Madre Chiesa che vuole continuare a perseguire l’obiettivo di difendere la vita e prendere di mira qualsiasi apparenze ne limitino l’affermazione.

Per fare questo non ha paura di scagliarsi contro la tendenza fondamentale dei nostri tempi per cui in case abitate da persone anziani la compagnia di un elemento a quattro zampe fornisce una condizione di conforto molto più rassicurante di altre presenze umane.

Bergoglio ha ammesso di conoscere perfettamente questa realtà e di comprenderla perfettamente. Nondimeno però ne solleva il suo allarme.

Essendo l’umanità la condizione esistenziale che la cristianità deve vedere senza creare sovrapposizioni con altre manifestazioni di conforto, pur comprensibili.

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