PALOMBARA SABINA – Il preside revoca i permessi alla docente, condannato l’Istituto alberghiero

Scuola e Ministero devono risarcire l’insegnante di oltre 6 mila euro

Permessi di studio revocati ad una insegnante e trasformati in aspettativa senza assegno.

Provvedimenti illegittimi che costeranno oltre 6 mila euro al Ministero dell’Istruzione e all’Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e di Ristorazione di via Alcide De Gasperi, a Palombara Sabina.

Lo stabilisce la sentenza numero 2802 – CLICCA E LEGGI LA SENTENZA - pubblicata lunedì 12 febbraio dal Tar del Lazio.

Col provvedimento i giudici amministrativi hanno accolto il ricorso presentato da parte di Valentina B., 41enne docente dell’Istituto alberghiero, per l’ottemperanza della sentenza numero 756 emessa il 28 giugno 2022 dal Tribunale di Tivoli Sezione Lavoro.

I magistrati tiburtini avevano dichiarato illegittime le sanzioni disciplinari irrogate nei confronti dell’insegnante.

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In particolare le note con le quali il Dirigente scolastico dell’Alberghiero aveva revocato i permessi studio concessi per i giorni 10 gennaio 2020, 14 gennaio 2020, 17 gennaio 2020, 20 gennaio 2020 e 21 febbraio 2020 tramutandoli in aspettativa per motivi di studio senza assegno.

Con la sentenza definitiva il Tribunale di Tivoli aveva accertato il diritto della docente alla percezione della retribuzione per le 5 giornate di studio, condannando Ministero e Scuola a pagare la retribuzione maturata pari a 4.352 euro, oltre alle spese generali. Fatto sta a distanza di un anno e mezzo quei soldi non sono stati erogati.

Ora il Tar ha concesso 60 giorni di tempo per pagare e nel frattempo ha nominato come Commissario ad acta il Direttore generale del Ministero dell’Istruzione affinché provveda a dare esecuzione alla sentenza entro 120 giorni, decorrente dalla scadenza del termine concesso all’Amministrazione.

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I giudici amministrativi hanno disposto che in caso di ulteriore inottemperanza, il Ministero e l’Istituto saranno condannati a pagare una penalità di mora, corrispondente agli interessi legali sulle somme dovute.

Per il momento i due enti devono risarcire l’insegnante delle spese processuali per una somma pari a 1.500 euro.

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