TIVOLI – Nuovo Ospedale Tiburtino, Cgil chiede un incontro col Presidente della Regione Lazio

I sindacati vogliono vederci chiaro dopo le esternazioni di Francesco Rocca sul futuro della Sanità del quadrante

Dal Segretario Generale della FP CGIL Rieti, Roma Eva Francesco Frabetti, dalla Segretaria Generale della Camera del Lavoro FP Cgil Rieti, Roma Eva Barbara Di Tomassi e dal Segretario Generale Spi Cgil Luigi Cocumazzo, riceviamo e pubblichiamo:

“La Cgil, la Fp e lo Spi Rieti Roma Est Valle Aniene è venuta a conoscenza, tramite stampa, della decisione assunta dal Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, di delocalizzare il Policlinico Umberto Primo.

Ancora non è chiaro esattamente dove sorgerà, secondo il Presidente del Lazio, la nuova struttura; da quanto abbiamo appreso dovrebbe essere realizzata nel quartiere Pietralata, nel quale già insiste l’Ospedale Sandro Pertini e nel quale sarà edificato il nuovo stadio della Roma.

Tale decisione, sempre secondo le dichiarazioni del Presidente, è stata condivisa con il rettore dell’Università Sapienza e ancora non è chiara la posizione del Sindaco di Roma Gualtieri sul tema.

Peccato che in tutta questa discussione, le Organizzazioni Sindacali che rappresentano i lavoratori e le lavoratrici, diretti e indiretti, e i diritti dei cittadini e cittadine, non siano stati coinvolti né tantomeno interpellati.

La CGIL ,la Fp e lo Spi Rieti Roma Eva, esprimono forte preoccupazione circa tale progetto, articolata su quattro punti centrali, il primo: quanto costerebbe in termini economici la realizzazione del nuovo Policlinico, fermo restando che esiste già un progetto di ristrutturazione e riqualificazione con risorse già stanziate dai Governi precedenti dell’attuale Policlinico; secondo: nel quadrante individuato insiste l’Ospedale Sandro Pertini, in sofferenza cronica e negli ultimi mesi allo stremo, causa chiusura Ospedale di Tivoli. Queste due strutture dialogheranno tra loro?

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Saranno messe in condizione di integrarsi e dare una risposta completa al territorio? Oppure il più grande assorbirà il più piccolo? Terzo: la sostenibilità ambientale, la messa in sicurezza di chi in quel quadrante ci abita e ci lavora; Quarto: il periodo che occorrerà per la realizzazione della nuova struttura e quindi il rischio di abbandono e degrado dell’attuale Policlinico con il conseguente venir meno dell’assistenza sanitaria alla comunità.

Ma poi ancora: la giunta Rocca ha dichiarato su stampa, per tramite dell’Assessore ai trasporti Rinaldi e anche dello stesso Presidente Rocca, che il nuovo Ospedale Tiburtino, potrebbe non essere più realizzato, causa criticità idrogeologiche; ciò significa che un’opera importante, fondamentale e necessaria per un pezzo di provincia romana e per le aree interne ma anche per il quadrante est della città di Roma potrebbe venir meno; la ovvia considerazione è: se il nuovo Policlinico dovesse assorbire il Pertini, significherebbe il venir meno di due grandi ospedali e di una certa e importante riduzione dei posti letto e prestazioni sanitarie pubbliche, con conseguente esubero del personale che eroga il servizio sanitario nazionale pubblico e di tutto l’indotto. Tutto ciò anche in considerazione che la medicina territoriale e di prossimità, stabilita nella misura 6 del Pnrr è tutt’altro che in stato di avanzamento.

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Inoltre non vorremmo che tale iniziativa, determini il blocco delle stabilizzazioni del personale sanitario e le assunzioni previste dai concorsi Asl Rm2 e del Policlinico Tor Vergata, oltre che la compromissione dei livelli occupazionali delle lavoratrici e dei lavoratori dell’indotto sanitario, il tutto favorendo ancora una volta esclusivamente il settore privato a discapito di quello pubblico.

Infine, l’ altra grande preoccupazione è il venir meno degli impegni della Regione Lazio nel confronti dell’attuale Policlinico Umberto Primo e cioè la necessità di far fronte alla grave carenza di personale e di risorse che rischia giorno dopo giorno di far collassare l’intera struttura e di conseguenza il servizio sanitario pubblico offerto, che vogliamo ricordare con orgoglio è punto di riferimento anche di altre regioni e che è tenuto in piedi con sempre più fatica dal senso di responsabilità, appartenenza e professionalità dei lavoratori e lavoratrici che ogni giorno tra mille difficoltà e turni massacranti, riescono a garantire il servizio sanitario pubblico.

Chiediamo quindi al Presidente Rocca di convocarci in tempi rapidi, diversamente metteremo in campo tutta la mobilitazione necessaria tesa a garantire il diritto alla dignità sanitaria che solo il servizio pubblico può e deve, per quanto ci riguarda, continuare a garantire”.

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