Colto da infarto in casa, salvato dai poliziotti “angeli” della volante

La storia di Aldan: gli agenti Pietro e Federico ricevuti dal Questore Roberto Massucci

“Gentile Polizia di Stato, scrivo questa lettera per ringraziare i poliziotti che la sera del 14 novembre sono venuti a casa del mio amico, dove mi ero sentito male.

Per questo voglio che non solo voi della polizia, ma quante più persone possibili, vengano a sapere della mia voglia di ringraziare i due agenti Pietro e Federico, senza i quali sicuramente la mia vita sarebbe finita quella sera”.

Sono le parole di Aldan, protagonista di una storia a lieto fine che ha coinvolto Pietro e Federico, due agenti della Polizia di Stato in servizio presso il V Distretto Prenestino.

“Due angeli”, come li definisce Aldan, che lo hanno tratto in salvo da un brutto malore.

Così stamane, sabato 30 novembre, il Questore di Roma Roberto Massucci ha ricevuto Pietro e Federico, accompagnati dal dirigente del Distretto Prenestino Tommaso Niglio, per complimentarsi e ringraziarli per lo straordinario esempio di professionalità che hanno dato ai loro colleghi.

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Accanto i poliziotti, anche Massimiliano, l’amico di Aldan, con gli occhi pieni di gratitudine nei confronti di “quei due angeli grazie ai quali il mio amico è ancora vivo”.

“Mi premeva scrivere questa lettera per ringraziare Pietro e Federico, giovani agenti del Commissariato Prenestino che, appena giunta nota della mia richiesta di aiuto, intervenivano nell’arco di pochissimi minuti, per non dire secondi”, ha scritto Massimiliano nella lettera con cui, anche lui, ha voluto ringraziare la polizia.

A raccontare la storia è una nota diffusa oggi dalla Questura di Roma.

Era stato proprio Massimiliano ad allertare il numero unico di emergenza mentre l’amico Aldan era stato colto da un grave malore in casa sua.

Spaventato e non sapendo come aiutarlo, Massimiliano ha chiesto i soccorsi. Quando si sono trovati davanti ad Aldan, i due giovani agenti hanno capito che non c’era da perdere neanche un minuto.

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Aldan era steso supino a terra, in stato di incoscienza, con le labbra cianotiche e gli occhi all’ingiù: aveva perso i sensi e non riusciva a respirare.

Con sangue freddo, Pietro e Federico si sono scambiati uno sguardo d’intesa e poi si sono coordinati per praticargli il massaggio cardiaco. Dopo varie compressioni, Aldan ha ripreso a respirare e accanto a lui Massimiliano ha tirato un sospiro di sollievo.

Qualche giorno dopo, Aldan – nel frattempo tornato in Sicilia, dove lavora – ha scritto alla polizia per ringraziare i due agenti: “Quella sera mi è servita anche per farmi capire l’importanza della vita, che è una sola.

Per me Pietro e Federico sono due angeli, li porterò per sempre nel mio cuore perché io e tutti i miei cari dobbiamo la mia vita a loro e a tutta la Polizia di Stato, che sempre ringrazierò”.

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