GUIDONIA – Ex Santo Spirito, la Asl sgombera da casa i residenti: interrogazione della Lega

Centinaia di famiglie citate in giudizio per restituire i terreni e risarcire i danni da occupazione

Le prime udienze sono iniziate a febbraio, ma nel corso dei prossimi mesi sono centinaia le famiglie che compariranno in giudizio davanti al Tribunale Civile di Tivoli.

Sono le famiglie residenti tra Albuccione Vecchio, Borgo Santo Spirito e Cesurni sui terreni dell’ex Pio Istituto Santo Spirito e Ospedali Riuniti oggi proprietà della Asl Roma 5 di Tivoli.

L’Azienda Sanitaria Locale vuole rientrare in possesso dei terreni di cui è divenuta proprietaria e cacciare gli abitanti, per questo ha notificato la citazione in giudizio per uscire dalle case costruite coi sudori di una vita chiedendo perfino il risarcimento del danno subito per la mancata possibilità di mettere a frutto il terreno a causa della illegittima occupazione (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

 
 

Martedì 25 febbraio la questione è approdata per la prima volta nel Consiglio comunale di Guidonia Montecelio con un’interrogazione presentata dal capogruppo della Lega Alessandro Messa.

“Voglio sapere cosa ha intenzione di fare l’amministrazione per tutelare i cittadini guidoniani possessori dei terreni – ha spiegato il consigliere Messa – e per tutelare gli investimenti che la città ha effettuato nel corso degli anni su quei terreni.

Il Comune di Guidonia Montecelio ha infatti speso milioni di euro in opere di urbanizzazione, per asfaltare le strade, per fornire la zona di acqua ed energia elettrica, per istituire la toponomastica a favore di cittadini che hanno la residenza e dai quali l’Ente ha incassato oneri derivanti dai versamenti per i condoni edilizi”.

La vicenda giudiziaria fa seguito agli atti di citazione notificati tra giugno e luglio 2024 da parte degli avvocati Vincenza Di Martino e Valentino Vescio di Martirano su delega del Commissario Straordinario dell’Azienda Sanitaria Locale Silvia Cavalli.

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Obiettivo dichiarato dell’azione di rivendica dei terreni dell’ex Pio Istituto Santo Spirito sarebbe quello di ottenere l’azzeramento del disavanzo sanitario regionale e lo sviluppo e il miglioramento civile e sociale della qualità della comunità territoriale come previsto dalla Legge regionale 7/2014.

Si tratta della stessa legge attraverso la quale la Asl è stata autorizzata all’alienazione dei beni, ossia alla loro vendita che da dieci anni è richiesta senza esito da moltissimi residenti proprietari delle abitazioni costruite senza titolo.

Nelle cause gli abitanti hanno proposto al Tribunale una soluzione bonaria: acquistare e/o riscattare la porzione di terreno sul quale sorge il fabbricato realizzato ad un costo stabilito da una apposita Consulenza tecnica d’ufficio, oppure a corrispondere alla Asl Rm5 un canone annuo così da consentirle di perseguire la finalità di “favorire lo sviluppo civile e sociale e il miglioramento della qualità della comunità interessata, nonché di perseguire l’obiettivo dell’azzeramento del disavanzo sanitario regionale”.

D’altronde, dal 1946 in poi gli abitanti hanno avuto i terreni in affitto dalle 4 cooperative agricole riconosciute da un Decreto Prefettizio attraverso il quale centinaia di ettari di aree incolte tra Tivoli e Guidonia Montecelio di proprietà del Pio Istituto Santo Spirito furono assegnati proprio per contrastare le sempre più frequenti occupazioni incontrollate e la creazione di discariche abusive, oltre che per bonificarli, custodirli e coltivarli.

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