GUIDONIA - Beve, sniffa e picchia la moglie: marito violento condannato

Il 62enne italiano la maltrattava anche davanti al figlio minore

Quando era in stato di alterazione, lui assumeva comportamenti aggressivi e violenti anche davanti al loro bambino. E’ andata avanti così fino a quando lei ha trovato la forza di denunciarlo.

Per questo ieri, martedì 27 maggio, il Tribunale di Tivoli ha condannato in primo grado un 62enne italiano a tre anni e tre mesi di reclusione per maltrattamenti ai danni della moglie, una donna italiana di 52 anni.

Il Collegio presieduto da Rosamaria Mesiti – a latere le giudici Teresa Antonella Garcea e Maria Grazia Patrizi – ha condiviso la ricostruzione della Procura e condannato l’imputato alla pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni.

 
 

Secondo la ricostruzione dei magistrati, la vicenda si consuma a Villanova di Guidonia ed emerge il 4 ottobre 2023.

Quel giorno, dopo l’ennesima aggressione, la donna – costituitasi parte civile nel processo – allerta il Numero Unico per le Emergenze 112 e sul posto interviene una volante della Polizia di Stato.

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Agli agenti la 52enne racconta che il marito l’ha appena afferrata per il collo, le ha lanciato delle tegole riposte in giardino insultandola e si è allontanato.

Poi lui le telefona e la minaccia: “Mo che arrivo a casa te ammazzo – dice sapendo della chiamata al 112 – hai chiamato le guardie, a me non me ne frega un ca…o, io ti ammazzo ugualmente, io ti scanno.

A quel punto la 52enne racconta gli anni da incubo vissuti in silenzio, sopraffatta dal marito, anche a causa dell’abuso di alcol e sostanze stupefacenti.

A dire della moglie, l’uomo avrebbe mantenuto una condotta aggressiva e violenta, l’avrebbe picchiata, minacciata e ingiuriata ripetutamente.

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Ma non solo.

Nella denuncia la donna racconta di essere insultata abitualmente, strattonata per le braccia durante le discussioni, presa per il collo anche davanti al figlio, spintonata e sbattuta sul divano quando era incinta.

Inoltre il marito non avrebbe contribuito alle spese della famiglia, a volte si allontanava da casa senza dare notizie, e quando era alterato sbatteva gli oggetti per fare rumore e spaventare la donna.

Il Tribunale ha condannato l’imputato al risarcimento danni alla moglie da liquidarsi in sede civile e al pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva di 5 mila euro.

All’uomo sono state infine addebitate le spese processuali e quelle di costituzioni di parte civile sostenute dalla moglie pari a complessivi 1576 euro.

Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 60 giorni.

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