Dopo mesi di preparazione e studio, il Museo verrà svelato al pubblico nella sua articolazione più completa. E’ un’esperienza visiva suggestiva, con ologrammi, video, plastici, pannelli illustrativi che si articola dalla biblioteca comunale fino alle sale affrescate del Comune di Monterotondo completamente ristrutturate. In mezzo c’è, appunto, Monterotondo antico, anch’essa parte del percorso.
Proprio questa mattina l’archeologo del Comune Paolo Togninelli, ovvero la mente dietro la costruzione del percorso espositivo, ha presentato la struttura alla stampa. E’ stato proprio lui ad aprire un canale con l’Autorità giudiziaria competente e con il nucleo dei carabinieri specializzato nelle opere d’arte rubate, che ha consentito l’arrivo a Monterotondo di beni per ben 35 milioni di euro. Tra questi l’elmo clacidico del tipo 3B2, simile a quello dei Bronzi di Riace, completo di una piastra pettorale “trilobata” praticamente perfetta, con tanto di kardiophylax e cinture. Un pezzo del valore stimato superiore al milione di euro, tanto che tutti gli ambienti hanno subito una forte rivisitazione delle misure di sicurezza. Il patrimonio esposto è composto per due terzi da oggetti prevenienti da sequestri e un terzo da scavi dello stesso archeologo del Comune. Tra gli altri reperti di immenso valore anche una statua romana del II secolo dopo Cristo, un’anfora a vernire nera raffigurante una scena mitologica, una Kilix attica a figure nere e molto altro. Complessivamente il museo sviluppa su 600 mq, 11 stanze per un totale di 3mila pezzi.
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