Tivoli – Aniene a rischio, il comitato Borgo Santo Spirito chiede gli argini

Fino a ieri la chiamavano Cesurni e Albuccione Vecchio, oppure “Martellona 1” e “Martellona 2”.  Oggi è “Borgo Santo Spirito”, ovvero la zona fra l’ex polverificio Stacchini di Tivoli Terme e via Vincenzo Bellini, un’area nata a ridosso dell’Aniene con 650 residenti ufficiali ma senza identità.

Venerdì 15 novembre il neonato comitato ha gettato le basi per dargliene una, nominando un direttivo che sarà presieduto da Aris Aureli e composto da Gemma Bresano, Annalisa Bufalieri, Luigi Carlomusto, Luigi Alberti, Maurizio Corona e Aldo Tommasini. L’obiettivo dichiarato del gruppo – col quale collaborano anche Orazio Di Leo e il geometra Roberto Ferro di Roma, rispettivamente in qualità di consulenti esterni per i rapporti istituzionali e gli aspetti tecnici – è trattare con gli Enti il tema alienazione dei terreni e sicurezza degli argini.
Martedì 12, infatti, Aris e Di Leo sono stati ricevuti dall’assessore regionale Infrastrutture politiche e ambiente Fabio Refrigeri, dal consigliere Daniele Leodori e dall’ingegner Mauro Lasagna dell’Ardis in qualità di direttore tecnico del consorzio di bacino dei fiumi Tevere e Aniene, per discutere il problema degli argini dell’Aniene in corrispondenza del Borgo Santo Spirito: un’opera progettata 5 anni fa, subito dopo l’alluvione del 2008 disastrosa per la frazione.
“Abbiamo richiesto – spiega Aris Aureli, 37 anni, impiegato, dal 1990 residente nella zona – impegni formali ad attuare il progetto per perimetrare l’Aniene per circa 2 chilometri e 800 metri. L’impegno economico della Regione si aggira intorno ai 10 milioni e mezzo di euro e l’assessore Refrigeri ha ipotizzato di costruire in due stralci l’intera opera attraverso una possibile variazione di bilancio”.

Borgo Santo Spirito è stato costituito il 26 maggio 2012 con una festa di quartiere, mentre il Comitato è nato nel 2008 sulle ceneri del “Comitato di lotta contro la R4”.

“Vogliamo migliorare la zona – conclude Aureli, che su Facebook ha creato il gruppo “Comitato BorgoSantospirito” – partendo dal dissesto delle strade, dalla mancanza di fognature, gas, illuminazione, servizi per il trasporto, senza contare la raccolta dei rifiuti, la rete idrica e l’Adsl: partire dalla cose più semplici per arrivare ad ottenere la messa in sicurezza del fiume e l’acquisto dei terreni dell’ex Pio Istituto Santo Spirito. Si tratta di 258 ettari fra Martellona 1 e Martellona 2: se la Regione li cedesse alle centinaia di famiglie residenti renderebbe più sane le casse dell’Ente e quelle del Comune col condono degli immobili. Un’operazione a fronte della quale spendere 10 milioni per gli argini sarebbe più facile”.

(ma. sa.)

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