Tivoli – Fiere a piazza Garibaldi: è scontro tra bancarelle e chioschi storici

li souvenir che inevitabilmente ci sottraggono i già pochi clienti che abbiamo. Da quando è iniziata la festa della birra artigianale, ad esempio, ho ridotto l’incasso a 15-20 euro al giorno – dice Tracchia mostrando il libro contabile – questa situazione deve finire”. “Non capisco perché non utilizzano le altre piazze del centro storico per queste occasione – dice Angela Cottarelli, che su viale Nazioni Unite gestisce il chiosco della frutta e verdura -. Facessero tornare noi li anziché permettere ad altri di porre banchi dove un tempo lavoravamo noi”. Ed ogni anno per svolgere le loro attività, spendono solo per l’occupazione del suolo pubblico dai 1,7mila ai 2mila euro all’anno.

 

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Sono arrabbiati. Si sentono abbandonati, penalizzati per una collocazione poco favorevole al commercio con il flusso turistico tiburtino e, come se non bastasse, soggetti a continua “concorrenza sleale” proveniente anche dai venditori ambulanti di zona “che operano indisturbati di fronte alle nostre attività commerciali – continua Tracchia -, e che bivaccano qui nei dintorni, di giorno e di notte. Ma i vigili dove sono?”. Pretendono quindi delle risposte concrete da parte della nuova amministrazione, “che durante la campagna elettorale ha riconosciuto la negatività di questa nostra condizione e promesso di intervenire”. Sognano di poter tornare a lavorare in piazza Garibaldi, li dove i turisti passano e si fermano molto più volentieri, mentre viale delle Nazioni Unite, malgrado le prospettive, si è ormai trasformato unicamente in un “lungo parcheggio per i bus turistici”.

Inevitabile il riferimento al nuovo assessore alla Cultura e turismo, Urbano Barberini: “Invece di confrontarsi con chi il turista lo conosce solo da dietro una scrivania – dice Fernando Efedri, storico commerciante di questi chioschi – venisse a parlare con noi, che lavoriamo da anni a contatto con loro e sulla strada”. Tre le indicazioni, c’è la mancanza di un bagno pubblico (previsto nel progetto inizale del 2005 e mai realizzato), per loro e per i visitatori, l’imposizione di fermata dei bus alla fine del viale per permettere al turista di passeggiare accanto alle loro attività, maggiore controllo da parte delle forze dell’ordine. E magari evitare che a pochi passi, forti delle feste rionali, padronali e fiere di ogni genere, altre bancarelle possano vendere i loro stessi articoli. In fondo c’è un accordo su questo con il Comune.

 

Veronica Altimari

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