Marcellina – Mensa scolastica vietata a chi non si mette in regola con i pagamenti

La denuncia che trapela dalla comunicazione dell’Ente, che porta la firma del consigliere Francesca Romana Alessandrini e del responsabile del servizio Giuseppe Passacantilli, è la presenza di diverse famiglie residenti che usufruiscono del servizio mensa scolastica per i propri bambini ma senza pagare la retta dovuta. Un danno economico per l’amministrazione e un trattamento di favore rispetto a chi invece con i pagamenti si mette puntualmente in regola. Da qui la decisione di intervenire con il pugno duro nei confronti delle famiglie morose che per un motivo o per l’altro evadono il costo della mensa. Si parla di 70 euro al mese per cinque pasti a settimana, 28 euro per due giorni e 14 euro mensili per un giorno. Con la possibilità di ottenere riduzioni del 50% per redditi inferiori a 5mila euro.
L’amministrazione proprio per “garantire il rispetto di condizioni di equità verso le famiglie che provvedono regolarmente al pagamento delle quote di contribuzione mensa – spiegano dal Comune -, e al fine di garantire la migliore qualità del servizio anche attraverso la giusta retribuzione dello stesso, ha provveduto ad un controllo delle situazioni debitorie relative all’anno scolastico 2013/14: gli utenti non i regola con i pagamenti dovuti per il servizio mensa nell’anno scolastico 2013/14 dovranno provvedere a regolarizzare la propria situazione debitoria prima dell’inizio del servizio per l’anno scolastico 2014/2015. In presenza di una situazione debitoria l’amministrazione non ammetterà l’utente fino alla regolarizzazione dei pagamenti”.
Un messaggio chiaro rivolto alle famiglie che vorranno proseguire il servizio a domanda individuale.

 

IL PRECEDENTE – IL BLITZ DI STRISCIA LA NOTIZIA
Quella volta arrivarono le telecamere di Striscia la notizia a turbare l’ordinaria quotidianeità di Marcellina. Il caso lo sollevò uno dei primi inviati storici del tg satirico, Stefano Salvi, che portò all’attenzione dell’Italia intera il caso di una bambina del locale asilo a cui era stato negato il pasto perché la mamma non era in regola con i pagamenti. Memorabile il faccia a faccia tra l’inviato Salvi e il sindaco di allora, Cesare Placidi, che davanti alle telecamere di Canale 5 promettendo a spettatori e mamma in questione di risolvere l’inconveniente coniò lo slogan “Cesare Placidi un nome una garanzia”. L’auspicio è che quanto successe all’epoca non si ripeta, e prevalga il buon senso da parte dei contribuenti che vogliono usufruire del servizio.

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