Sabina – Olio, la protesta dei produttori: “Dopo i danni alla produzione la beffa dell’Imu agricola”

“Per quanto riguarda il territorio dove si produce l’olio Sabina Dop – fanno sapere dal Consorzio Sabina Dop -, secondo i parametri Imu 2014, gran parte dell’areale di produzione era classificato come parzialmente montano, pertanto la tassa colpiva solo gli agricoltori non iscritti all’Inps e risultavano esenti anche i proprietari di terreni condotti da aziende agricole il cui amministratore fosse coltivatore diretto o Iap. Dal 2015 però, il parametro di classificazione è stato rivisto e nell’ambito dell’areale Sabina Dop sono ben 17 i Comuni declassificati (non più ritenuti parzialmente montani) che non beneficeranno dell’esenzione. In particolare si tratta dei territori di Cantalupo in Sabina, Castelnuovo di Farfa, Collevecchio, Fara in Sabina, Forano, Frasso Sabino, Magliano Sabina, Montopoli di Sabina, Poggio Nativo, Poggio S.Lorenzo, Selci, Stimigliano, Tarano, Toffia (in provincia di Rieti), Montelibretti, Moricone, Nerola (in provincia di Roma). Stimiamo che saranno colpiti da una tassa iniqua oltre l’80% dei produttori certificati Sabina Dop”.

olio oliva3“Tale imposizione – sottolinea il presidente Stefano Petrucci – cade su un bene strumentale all’attività agricola quale è il terreno e risulta quindi iniqua e fortemente penalizzante, sopratutto per le imprese olivicole, che rappresentano da sempre un presidio ambientale e sociale prezioso per le aree, spesso veramente difficili, in cui operano”.

Il Consorzio Sabina Dop chiede alle amministrazioni comunali dei Comuni interessati dal pagamento dell’Imu agricola di esonerare dal pagamento della tassa chi di agricoltura vive e lavora con grande sacrificio e abnegazione, svolgendo un’attività da cui trae beneficio indiretto l’intero territorio, indipendentemente dalle altimetrie o dalle classificazioni Istat.

“Da chi amministra da vicino il nostro territorio e vive quotidianamente a contatto con le difficoltà delle aziende agricole – prosegue Petrucci – sappiamo di poterci aspettare una sensibilità particolarmente acuta nei confronti di questi problemi; i Comuni di Fara in Sabina e Montopoli di Sabina, ad esempio, hanno già mostrato di avere a cuore il problema degli olivicoltori, sia inviando due lettere pubbliche ai deputati sabini Oreste Pastorelli e Fabio Melilli per chiedere intervenire in Parlamento e presso gli organi di Governo, sia rendendosi disponibili a ridurre al minimo la tassa. Le nostre speranze non possono essere riposte solo sul Governo: sono le amministrazioni locali che devono fare tutto quanto è in loro potere, ovvero ridurre al minimo questa assurda imposizione che attualmente grava per il 7,6 x 1000 mentre potrebbe essere ridotta senza problemi fino al 2 x 1000″.

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