Fonte Nuova – La banda si rifiuta di suonare “Bella ciao”. Scoppia la polemica

Poche ore più tardi arriverà anche il comunicato stampa del Partito che si schiera con la vice e non con il primo cittadino. Non è da escludersi che la vicenda abbia ulteriori strascichi e comunque rimarca una frattura tra il sindaco e il partito che hanno interrotto da tempo la loro luna di miele. In mattinata il sindaco avrebbe invitato la Marcelli alle dimissioni, ma lei avrebbe respinto l’invito.
La cerimonia è filata via liscia per i primi minuti con l’associazione bandistica che ha suonato il Piave, il Silenzio e l’Inno di Mameli, il sindaco Cannella che ha fatto il suo discorso sui valori della Resistenza e il parroco che ha dato la benedizione. Subito dopo il vicesindaco Marcelli ha preso la parola e ha parlato della Liberazione e di antifascismo. Poi ha iniziato a cantare “Bella ciao”, seguita da alcuni dei presenti. A prevalere è stato però l’imbarazzo, proprio per il teatrino che c’era stato prima.

 

Le reazioni del Pd
Poche ore dopo la cerimonia, il Partito Democratico ha diffuso un comunicato di critica al sindaco Cannella. «Oggi alla celebrazione dell’anniversario della Liberazione la banda di Fonte Nuova si è rifiutata di eseguire Bella ciao, una canzone partigiana che chiede, nelle sue parole, solo di ricordare chi è morto – si legge nella nota diffusa – Il sindaco Fabio Cannella, inoltre, ha ritenuto che il pezzo non andasse eseguito per non offendere chi la considera una canzone “di parte”.
Ci rendiamo conto che quei politici che speculano cinicamente sulla morte di un migliaio di poveri nel canale di Sicilia, o che usano senza vergogna le stesse parole del folle sanguinario Anders Breivik, hanno qualche problema con il concetto di libertà, ma la storia d’Italia è questa, non è una storia “di parte”, anche se a loro non piace. Allo stesso modo, se alla banda l’atto di nascita della Repubblica non piace pazienza, la prossima volta chiameremo un’altra banda. È invece sorprendente e deludente che il sindaco del PD, partito che nasce dalla completa adesione agli ideali della Resistenza, dimostri condiscendenza verso certi comportamenti. È stato un errore grave che speriamo non si ripeta. Ringraziamo la vicesindaca Katiuscia Marcelli per aver cercato di risolvere una situazione che tutti gli iscritti del Partito hanno trovato spiacevole».

 

La replica del sindaco
Replica soprattutto al comunicato del suo partito, il Pd, il sindaco Cannella. «Rispondo sempre di persona di tutte le mie azioni. Ho fortemente voluto che a Fonte Nuova venisse reso onore al 25 aprile, festa della Liberazione, ricordando il sacrificio di tutti i caduti. Credo che, per questo, non ci sia canzone migliore dell’Inno d’Italia, per abbracciare tutti. – ha dichiarato Cannella – Vorrei inoltre far presente lo sforzo che la banda di Fonte Nuova ha sostenuto per essere presente alla cerimonia, nonostante il bilancio in rosso, ed è falso il loro rifiuto di intonare “Bella Ciao”, canzone da loro non eseguibile perché non concordata prima e non in repertorio. Non è mia intenzione polemizzare, ma chiunque del mio partito metta in dubbio i miei ideali, e il mio modo di tutelare il bene comune troverà la mia porta sempre aperta per un confronto costruttivo. Non penso che si possa essere “di sinistra” un giorno l’anno. Credo si tratti più di valori che spingono i nostri gesti. Ecco, io penso che durante la vita vediamo persone di fronte a noi, e persone dietro di noi, e non ci si deve affannare per raggiungere quelli che ci sono davanti, quando ti accorgi che non ce la fai. Ma è necessario voltarsi e dare un po’ di te e delle tue cose a coloro che sono indietro, permettendo loro di affiancare la tua spalla, e, insieme, cercare di affiancare la spalla di chi sta avanti».

 

Fratelli d’Italia: “Contro la banda musicale un Pd delirante”
“Dopo aver letto il comunicato del Partito Democratico, siamo veramente tutti sconcertati – afferma Maurizio Guccini esponente della sezione cittadina di Fratelli d’Italia e membro dell’Assemblea Nazionale dello stesso partito – una nota delirante dalla prima all’ultima riga che offende non solo il sindaco da loro eletto, la banda di Fonte Nuova e l’Ansi, ma soprattutto l’intelligenza dei cittadini.
Chiariamo al Pd che i musicisti che ne fanno parte non sono tesserati del loro partito, ma dei professionisti, che avevano una scaletta prevista per una manifestazione istituzionale e che non possono improvvisare su richiesta né del vicesindaco, né del Presidente della Repubblica, neanche se avessero voluto. Non per niente suonano con le partiture davanti.
Consigliamo al vicesindaco e ad altri consiglieri comunali di dotarsi di chitarra o di basi per il karaoke, ma da utilizzare alla prossima Festa dell’Unità, durante la quale potranno improvvisare sul momento anche “Comandante Che Guevara” e “Cohiba”.

Il Maestro Claudio Ferrari: “Solo un equivoco”
Sentitosi al centro delle polemiche non ha potuto fare a meno di intervenire anche il Maestro della Banda di Fonte Nuova, Claudio Ferrari. L’artista ha subito ridimensionato la questione spiegando che “la banda musicale è un’entità apolitica” con la richiaesta di “allontanare dallo scrivente e dalla banda tutta (composta anche da minori) qualsiasi accostamento politico”.

 

Cosa dice il cerimoniale: l’intervento Fulvio Creux
Un’opinione autorevole è arrivata da Fulvio Creux, già Tenente Colonnello Comandante della Banda musicale dell’Esercito Italiano. Uno insomma che di musica e cerimonie se ne intende.
“Non ero presente e, quindi, mi mancano alcuni dati essenziali – spiega Creux in risposta alla richiesta del Maestro Ferrari – ma provo a ipotizzare cosa possa essere successo. Ci sarà stata una cerimonia che si sarà svolta presso un monumento. Ora, i monumenti sono generalmente dedicati o alla Prima Guerra o alla Seconda, e sono nel secondo caso legati più alla resistenza che a coloro che sono morti indossando una divisa da militare; ci sono poi anche i monumenti “misti” (senza dimenticare le guerre d’Africa, ecc.).
Al paese mio, Pont Saint Martin (Ao), c’erano due monumenti: uno dedicato alla Prima, l’altro alla Resistenza. Nulla di più semplice, quindi: in una piazza la Banda suonava Il Piave, nell’altra Bella Ciao.
È per me “naturale”, quindi che la banda suoni Bella Ciao il 25 aprile o in altre occasioni. Tornando a Fonte Nuova, ignoro quale fosse la tipologia del Monumento, pertanto: se era un monumento tipico della Resistenza sarebbe stato assolutamente inerente e incontestabile suonare Bella ciao; se non era un monumento specifico (quindi probabilmente era un generico monumento “ai caduti”), sicuramente meno inerente sarebbe stato suonare Bella ciao. Ecco cosa si suona in simili circostanze: ai monumenti ai Caduti si suona, nel Cerimoniale di Stato, il Piave (mentre la corona si avvicina) e poi, alla deposizione, il Silenzio (con la tromba solista).Questo è verificabile da qualsiasi filmato in materia. È vero, si suona anche l’Inno di Mameli, ma la cosa fa parte degli “Onori al Presidente” quando c’è, non della deposizione della Corona. Questo nel cerimoniale di Stato, là dove previsto: ma nei tanti paesi non c’è sicuramente, questo stretto bisogno di essere ligi al cento per cento a questo, e si può modificare il tutto secondo le contingenze. Ora, chi è il responsabile di queste “contingenze” e adeguamenti alla situazione/necessità locale? Secondo me non può essere che la principale figura istituzionale presente, cioè il Sindaco. Torniamo alla (per me ipotetica) Piazza di Fonte Nuova: è probabile che un gruppo di persone desiderasse ascoltare, quel giorno, il celebre motivo partigiano, desiderio più che lecito. Non opportuno sarebbe stato, credo, suonarlo nella parte ufficiale della Cerimonia. Che cosa avrei fatto, dunque, io, di fronte a simile richiesta? Dopo aver precisato agli interlocutori il mio punto di vista, mi sarei comunque “rimesso” al Sindaco. La sua figura è istituzionale, quindi super partes: se lo avesse ritenuto opportuno avrei suonato Bella ciao; diversamente l’avrei suonata, magari, a parte, in un altro momento, se ce n’era la possibilità. C’è, però, un grosso “però”! Qual è, questo “però”? È questo: giacché una Banda non è un Juke Box (anche la macchina avrebbe un limite, a differenza della banda, ritenuto credibile), ci si è accertati, nel momento in cui si scrive che una “Banda si è rifiutata” di suonare un brano, che la Banda si sia veramente “rifiutata” o che, più semplicemente, non avesse le musiche del brano richiesto? Se la Banda aveva le musiche, aveva la possibilità di rifiutarsi ma, se non le aveva, era intempestiva la richiesta! In ogni caso, qualcuno aveva avvisato prima, la banda, che avrebbe dovuto suonare il brano X? Spero di aver espresso la mia opinione in maniera tale da non generare altre discussioni, ma da portare a una serena soluzione della vicenda, se le cose sono andate come le ho ipotizzate.
Guardiamo un lato positivo: l’accaduto ha rigenerato un oggi sempre più sopito animarsi di discussioni riguardanti aspetti di vita sociale, di storia della Nazione, di vicende che costituiscono l’anima che si va perdendo della nostra memoria. E “Bella Ciao” la possiamo oggi cantare non solo ai protagonisti di allora, ma all’intera nostra Italia che cammina nel mondo”.

L’Anpi condanna il sindaco

“I fatti accaduti sabato 25 aprile a Fonte Nuova durante le celebrazioni per il 70° anniversario della Liberazione dal nazifascismo sono gravi e vanno trattati con la dovuta serietà”. I toni utilizzati dalla sezione Edmondo Riva dell’Anpi di Monterotondo non lasciano spazio a dubbi sull’interpretazione degli episodi contestati.
“Consideriamo – si legge nel comunicato diffuso dalla sezione eretina dell’associazione nazionale partigiani – grave che un sindaco si possa permettere di dichiarare che “Bella Ciao”, brano che in tutto il mondo viene celebrato come canto di resistenza, non si doveva eseguire il 25 aprile, per non offendere chi considera quella canzone come canto di “parte” ci sembra una mancanza di rispetto per coloro che hanno combattuto e in molti casi perso la vita per liberare tutti noi dalla tirannide nazifascista. Ci sembra anche assurdo che alle celebrazioni del 25 aprile il comune di Fonte Nuova non abbia avuto la sensibilità di invitare l’Anpi, l’associazione che rappresenta i partigiani e gli antifascisti. Vogliamo ricordare le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che prima di intonare “bella Ciao” insieme ai partigiani e parlamentari presenti ha dichiarato che “i morti sono da rispettare ma non sono tutti uguali, la nostra Repubblica nasce dal sacrificio di chi è morto per darci la libertà..” Ricordiamo al Sindaco Fabio Cannella che la nostra Repubblica ha nel suo dna l’antifascismo e i valori di democrazia. L’Anpi come il Presidente della Repubblica è di parte siamo antifascisti. Ci stupiamo del fatto che lui non lo sia. Ringraziamo la Vicesindaca Katiuscia Marcelli che ha tentato di difendere i valori della resistenza e della costituzione a cui va la nostra vicinanza e solidarietà, valori che conosce bene essendo iscritta all’Anpi e di questo ne siamo onorati. Ringraziamo il Pd di Fonte Nuova per avere preso posizione chiara in difesa dei valori della Resistenza. Chiediamo alle forze politiche di non sottovalutare questi episodi e di non abbassare la guardia, ridando un senso ed una centralità ai valori della Resistenza, dell’Antifascismo e della Difesa della Costituzione. Viva la Resistenza, viva la Liberazione, viva il 25 aprile”.

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