Municipio VI nel caos: Scipioni apre alle dimissioni. Il Pd si spacca tra fedeli e dissidenti

I ‘fedeli’ di Scipioni: “Ci autosospendiamo dal Pd”
“Non intendiamo soggiacere ad un diktat che non tiene minimamente in conto la nostra attività politica nonché la nostra dignità di consiglieri liberamente eletti dai cittadini – dichiara il capogruppo Pd, Carmine Giammarini –. Facciamo quadrato intorno al Presidente Scipioni perche’ davvero una richiesta di dimissioni basata sul nulla non si era mai vista. Una richiesta che tocca una persona che non è interessata da alcuna inchiesta nè da alcun provvedimento cautelare o condanna”.

 

I ‘dissidenti’: “Giammarini non parla a nome nostro”
Le dichiarazioni del capogruppo Giammarini, però, non sono andate a genio ai ‘dissidenti’. Primo tra tutti, il consigliere Daniele Grasso, primo firmatario della mozione di sfiducia nei confronti del presidente Scipioni: “Io rimango nel Pd, non ho alcuna intenzione di autosospendermi – dichiara –. Ormai è ovvio che Giammarini non possa più parlare a nome del Pd e di tutti i consiglieri”. Sono ancora da chiarire, del resto, le identità dei ‘fedeli’ che hanno deciso di autosospendersi.

 

La mozione di sfiducia
È stato sempre il consigliere Grasso a presentare una mozione di sfiducia, attualmente sul tavolo del commissario municipale, Gennaro Migliore: “Sarà Migliore a convocarci uno ad uno per vedere chi firmerà e chi no”, spiega. Dalle prime indiscrezioni, sembrerebbe che il documento verrebbe firmato da quattro consiglieri eletti in quota Pd, i cosiddetti ‘dissidenti’ e solo parte dell’opposizione, tra cui i consiglieri Fabio Tranchina e Veronica Mammì del Movimento 5 Stelle. Dal centrodestra, infatti, vige il silenzio: “Temiamo sia solo una lite interna al Pd, non vogliamo entrare in questa questione”, spiegano informalmente alcuni. Attualmente, l’unico ad aver seguito le indicazioni del partito è stato il vicepresidente Daniele Palmisano.

 

La reazione di Orfini
“Prendiamo atto della scelta del presidente Scipioni. Presenteremo di conseguenza la mozione di sfiducia”, dichiara il commissario romano e presidente del Partito Democratico, Matteo Orfini, a seguito della conferenza stampa indetta dal minisindaco. La carriera politica di Marco Scipioni, a conti fatti, sembrerebbe essere giunta al suo capolinea.

l.l.g.

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