Nadia la scienziata e Laurence il peluche: ricompensa per chi lo ritroverà

Volantini che offrono una ricompensa sostanziosa, di 300 euro in contanti, per chi permetterà di ritrovare Laurence e di riportarlo a casa. Laurence, però, non è una persona scomparsa dalla sua famiglia, oppure un animale di compagnia scappato dal recinto del giardino. Laurence è una scimmietta di peluche, con le braccia lunghissime e il sorriso simpatico.
C’è chi ha pensato che si trattasse di uno scherzo, di una burla studiata per farla diventare virale sfruttando Facebook e la rete. E’ invece no, è tutto vero, perché da tre anni una donna sta cercando Laurence in lungo e in largo e non si dà per vinta della sua scomparsa. E basta qualche telefonata e una rapida ricerca su internet per capire che la proprietaria di Laurence non è una donna che non ha altro da fare che cercare una scimmietta di peluche, ma una scienziata di fama internazionale che per undici anni ha diretto il laboratorio europeo di biologia molecolare che ha sede a Monterotondo Scalo (Embl).

 

Dall’Australia a Monterotondo, una ricercatrice di fama mondiale

rosenthal2Nadia Rosenthal, 62 anni, risponde dall’Australia dove insegna e lavora, per spiegare perché – da tre anni – continua la sua ricerca per Laurence, scomparso insieme alla sua borsa durante l’ultimo giorno di permanenza all’Embl. Qualcuno ha fatto sparire la borsa e insieme ai documenti di lavoro e alcuni oggetti preziosi è sparita anche la scimmietta.
Nadia Rosenthal è una biologa e si interessa di medicina rigenerativa, che punta a trovare modi per riparare i danni fatti da questo tipo di malattie.
Quando si trovava a Monterotondo lavorava sulle patologie del cuore, mentre oggi si divide tra l’Australia e l’Inghilterra, dove ha fondato un istituto che impiega 250 scienziati che si occupano proprio di questo tipo di malattie.

“Il cuore è un organo fondamentale, che è in costante movimento per tenerci in vita. Ma è molto fragile e quando si rompe non riesce a guarire. Ecco, noi cerchiamo di aiutarlo a guarire”.
Un dottorato alla scuola di Medicina di Harvard, un post dottorato al National Cancer Istitute, direttrice dell’Embl dal 2002 al 2012, Nadia Rosenthal continua in parallelo la sua battaglia per trovare Laurence insieme a quella per guarire un cuore malandato che si è rotto. Un analogia che fa riflettere e che rende questa storia ancora più unica. Se qualcuno ha visto Laurence in giro, sappia che Nadia Rosenthal non ha mai smesso di cercarlo.

e. c.

L’INTERVISTA
Professoressa Rosenthal, come e quando è scomparso Laurence. Come è successo?
“Sono stata direttrice dell’Embl di Monterotondo per molti anni. Durante l’ultimo giorno del mio incarico, tre anni fa, io e mio marito avevamo lasciato il nostro appartamento e stavamo facendo un giro del Campus a Monterotondo per l’ultima volta, per salutare i colleghi e sistemare alcune faccende di lavoro. Laurence era nella mia borsa, insieme a documenti di lavoro e altri oggetti preziosi. L’avevo poggiata da una parte, in attesa della partenza, ma è sparita. Avevo perso tutto, ma l’unica cosa di cui mi importava era che avevo perso Laurence. L’intero personale di laboratorio di Monterotondo ha iniziato a cercare ovunque, ma non è mai stata trovata alcuna traccia delle mia borsa e del suo contenuto. Ho viaggiato spesso perché l’Embl è un’organizzazione internazionale e gli scienziati viaggiano molto per lavoro. Laurence è sempre stato al mio fianco e l’ho sempre portato con me nella mia borsa, perché non avrei mai potuto rischiare di lasciarlo nei bagagli che viaggiano nella stiva degli aeroplani. Tutti lo adoravano. Una volta il comandante di un volo dall’Australia gli ha fatto “pilotare” un Airbus A380. Lui era in cabina mentre io non potevo entrare. Con me Laurence ha incontrato molti scienziati famosi, artisti e musicisti. Uno su tutti: James Blunt”.

 

Perché ha deciso di avviare questa lunga ricerca che dura da anni?
“Ho iniziato subito le ricerche in realtà. Ho affisso volantini nel campus e ovunque a Monterotondo e su internet. Abbiamo contattato tutti quelli presenti nel laboratorio, per capire se avessero visto degli estranei quel giorno aggirarsi intorno alla struttura. Abbiamo anche fatto un video su Youtube. La risposta è stata eccezionale, perché Laurence aveva molti amici. Abbiamo ricevuto attestati di solidarietà e vicinanza da tutto il mondo. Lo scorso week-end eravamo in visita a Monterotondo e ho deciso di affiggere nuovamente i volantini con la ricompensa, sperando che qualcuno lo abbia visto”.

 

Lei è una scienziata affermata, ricercatrice e professoressa universitaria. Cosa pensano le persone che incontra o che ha incontro in passato del suo rapporto con Laurence?
rosenthal3“So perfettamente che potrebbe sembrare infantile avere un legame così stretto con una piccola scimmia di peluche. Ma, sa, molti dei miei stimati colleghi erano dispiaciuti per la perdita di Laurence perché, a loro volta, sono molto legati a coloro con cui viaggiano per lavoro e che li tiene lontani dalla solitudine. Uno dei miei amici, un famosissimo scienziato australiano, mi ha detto che lui si sentirebbe distrutto se perdesse il suo leopardo, che viaggia con lui dappertutto. Tutti noi abbiamo ancora un po’ di infanzia in ciascuno di noi, e capiamo quella che si trova negli altri”.

 

Cosa ci può dire del suo legame con questa scimmietta di peluche? Come mai è così stretto e quali origini ha?
“Era il 2006, quando Embl decise di espandere le proprie attività in Australia e io stavo collaborando in questo progetto. Avevo affittato una casa a Melbourne e, un giorno, mentre sistemavo il giardino, ho trovato Laurence sotto alcune  foglie. Era veramente molto sporco, chissà da quanto tempo era lì sotto. Decisi di chiamarlo come mio padre. Mi è sempre piaciuto il suo sorriso allegro. Quando mio marito dovette spostarsi per lavoro, Laurence mi tenne compagnia e io fantasticavo inventando il suo passato. Se lo avessi lasciato nella casa invece di portarlo con me a Roma, sarebbe ancora con me”.

 

Cosa vorrebbe dire a chi ha preso Laurence?
“Sono sicura che chi ha preso la borsa non sapeva niente di Laurence. Come avrebbe potuto? Negli anni ho subito molti furti: capita quando viaggi molto. Ma l’unica cosa che mi interessava in quella borsa era la piccola scimmia, il resto era sostituibile. Forse quel qualcuno leggerà questo articolo, avrà pietà e mi consegnerà nuovamente Laurence”.

 

Crede di poterlo ritrovare?
“Noi continuiamo la ricerca in ogni modo possibile. Non si può mai dire. Magari chi ha preso la borsa quel giorno lo ha gettato via e magari Laurence è stato trovato da un bambino. In fin dei conti anche io l’ho trovato sotto delle foglie dopo chissà quanto tempo”.

 

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