Luca Vulpiani, il “laureato” che blinda la difesa del Guidonia

In comune queste tre vittorie hanno che la retroguardia giallorossa è rimasta imbattuta e di fatto non prende gol da 283 minuti. L’ultimo a esultare per un gol realizzato al Guidonia è datato 18 dicembre 2016. Dal 2017 la porta giallorossa è chiusa a doppia mandata e uno degli artefici di questo reparto è un gigante di un metro e novanta nato nel 1990, si tratta di Luca Vulpiani. Parla scandendo le parole usando un lessico linguistico decisamente fuori dal comune. Ha alle spalle studi di Economia e Management e si sente: “Si, lo studio mi è sempre piaciuto – spiega il ventiseienne difensore centrale cresciuto nella scuola calcio del Setteville – il calcio è un meraviglioso divertimento che però ti può dare anche qualcosa in più”. Il riferimento non è certo casuale visto la mini polemica scoppiata in occasione della gara interna con il Fonte Nuova. Qualche sostenitore del Guidonia ha mostrato palese disappunto circa voci di un passaggio del centrale nel mercato dicembrino al Villalba: “Io al Guidonia sto bene e ho sempre fatto per intero il mio dovere. Poi il mercato trasferimenti ti può offrire possibilità importanti, io non sono un ragazzino, devo anche pensare al mio futuro. Comunque le voci si sono dimostrate tali e il sottoscritto è rimasto al Guidonia”. Ed è grande Guidonia nelle ultime tre giornate: “Finalmente la squadra si è sbloccata, il mister lavora bene, noi ci stiamo impegnando e i risultati ci stanno premiando. La difesa poi sta veramente offrendo un grande rendimento, siamo i migliori del girone ed il merito è di tutti, di Pagella, di Luciani, di Di Vincenzo, di Fioravanti e di tutti gli altri che giocano ogni domenica”. Luca Vulpiani ha realizzato il gol del vantaggio in una di queste gare, la sua statura e la potenza muscolare sono difficilmente controllabili: “E dire che io sono nato centrocampista – dice Vulpiani – è in quel settore del campo che ho iniziato a giocare”.  Fino a quando mister Palumbo, uno degli allenatori che lui ha avuto, non lo ha collocato nel cuore della difesa: “Posso impostare il gioco da dietro, la visione del campo è migliore e non c’è pressione da parte degli avversari. Sui palloni alti non ho timori magari soffro gli attaccanti fisicamente forti ma non alti come il nostro ex compagno Trombetta. Quando abbiamo giocato contro mi ha impegnato molto”. Vuole terminare gli studi al più presto e crearsi una famiglia, c’è la sua Daniela che lo aspetta e intanto per il gol realizzato al Fonte Nuova ha una dedica speciale: “Il mio pensiero è sempre per un mio fraterno amico che non è più con noi, si tratta di Roberto Ielati. Giocavamo insieme nel Tor Tre Teste, ora continua a farlo nel mio cuore”.  

 

di Sergio Toraldo

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