La CGIL, in una nota diffusa lo scorso 7 settembre, ha esternato perplessità “In ordine al principio di ragionevolezza dei due bandi – auspicando che il Sindaco – possa scegliere le migliori figure dirigenziali tenendo conto della completezza della preparazione dei selezionati e non solo la parziale esperienza/competenza in uno solo dei campi che sembra emergere”.
I DUE DIRIGENTI – Nello specifico la CGIL spiega che “Per il dirigente amministrativo appare prevalente l’ambito dei servizi sociali penalizzando, secondo il nostro punto di vista, gli ambiti relativi alla pubblica istruzione, cultura e sport”. “Per il dirigente tecnico non emerge con chiarezza, anche dall’andamento delle selezioni, il profilo richiesto in relazione alle esigenze della Macrostruttura dell’Ente”.
COSA CHIEDE LA CGIL? – In sostanza la CGIL è preoccupata dal fatto che i bandi siano compilati “Attraverso criteri selettivi molto generici” e ieri, 25 settembre, è tornata sull’argomento.
Il curriculum dei candidati deve quindi – secondo la CGIL: “Rispondere non solo alle particolarità ma alla interezza delle funzioni svolte, altrimenti sarà evidente la disparità di trattamento a danno della meritocrazia”.
Ma cosa si intende per “Criteri selettivi molto generici”?
La CGIL spiega: “I bandi sono stati redatti senza stabilire preventivamente l’attribuzione di punteggi al fine di permettere una selezione comparativa che non trascenda in arbitrarietà di giudizio”.