Tivoli – Riveri Sulay – Classe III A – A. Baccelli

Secondo lei come era la realtà storica dell’epoca? Ce la racconti.
La realtà dell’epoca era molto dura perché dopo che Foggia,la mia città d’origine, cadde sotto il controllo dei Tedeschi vennero imposte nuove leggi; una delle tante crudeltà che subimmo fu quella della tessera che doveva essere utilizzata per ricevere il cibo in modo tarato, a seconda dei componenti in famiglia. Mi ricordo che mio papà aveva un forno ed era costretto a dare il pane in modo tarato senza eccedenze, poiché veniva controllato.

Si ricorda un evento di festa prima che iniziasse la guerra?
Si, prima che iniziasse la guerra, mi ricordo che Mussolini organizzò un saggio di danza. Era il mese di Maggio ed in tutti i paesi  si svolse questa manifestazione dove poi veniva eletta: la piccola, la media e la grande Italiana. Consisteva nel ballare davanti al prefetto che, per ordine di Mussolini, doveva giudicare l’esibizione e premiare una ragazza a seconda delle tre categorie ; al saggio potevano partecipare solo le donne

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 Secondo lei,  in quel lontano passato, erano presenti dei valori che oggi rimpiange?
Una delle cose che rimpiango di un tempo è il senso di libertà e genuinità che si poteva percepire nell’ ambiente e nelle persone, nonostante la guerra. Un altro valore che rimpiango è quello della famiglia poiché un tempo era percepito come il valore più importante. Mentre oggi, questo valore sta gradualmente scomparendo poiché, oltre alle persone e alla realtà in cui si vive, sta cambiando anche il modo di pensare. Per me sarebbe consono fortificare il valore ed il ruolo sociale della famiglia.

 Che differenze ci sono tra il 1926 e il 2018?
Ci sono molte differenze. Il cibo, ad esempio, nei paesi veniva principalmente prodotto in casa;  il fenomeno della modernizzazione ancora non esisteva e quindi per svolgere i compiti a casa dovevi possedere delle grandi enciclopedie oppure andare in biblioteca per documentarti. Si sentiva meno la paura della criminalità ed infine non c’erano le innovazioni tecnologiche, ovvero, rispetto ad oggi ,erano poco diffuse ed utilizzate : avevamo pochi strumenti a nostra disposizione.

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In quale delle due epoche si vive o si viveva meglio?
Sinceramente non so proprio scegliere perché dell’epoca passata mi piacciono i valori, le usanze ed il senso di libertà; dell’altra, cioè di quella attuale, ammiro in generale la modernizzazione.  Se avessi potuto decidere, però probabilmente avrei scelto di vivere unicamente nell’ epoca moderna.

 

Riveri Sulay classe III A I.C. TIVOLI II    “A.BACCELLI”

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