Hany Hamed e il suo gesto di solidarietà

Il proprietario di Hany's Pizza aiuta la comunità di Colleverde

di Elena Padovan

Hany Hamed, ha 40 anni ed e dal settembre scorso è il proprietario di Hany’s Pizza di Colleverde. Lui è nato in Egitto e da 10 anni vive nel territorio del nord-est con sua moglie, nata e cresciuta in Italia. Hany in questo periodo di emergenza non si è tirato indietro e ha deciso di rimboccarsi le maniche e aiutare le famiglie più bisognose di Colleverde.

Hany, come stai aiutando la popolazione?

Mi sono messo a disposizione di tutte quelle persone che in questo momento non si possono permettere nemmeno una pizza e la dono. Da solo era quasi impossibile arrivare a tutti per cui ho contattato la Pro Loco, la Protezione Civile di Colleverde e il gruppo Facebook Sei di Colleverde Se, che tramite i loro canali hanno divulgato la mia iniziativa. Loro ricevono gli ordini, mi chiamano, mi dicono quante pizze devo fare e poi vengono a ritirarle rispettando la privacy delle persone che richiedono l’aiuto.

Da dove nasce questa idea?

La mia iniziativa è nata per aiutare tutti quei padri e quelle madri di famiglia che all’improvviso hanno perso il lavoro e che dunque si trovano ad affrontare delle forti ristrettezze economiche. Quando si attraversano certi periodi, anche una semplice pizza può diventare uno sfizio da poter evitare. Io ho pensato a tutte queste persone.

La sua pizzeria al taglio ha subito un calo delle vendite?

Assolutamente no, anzi ho un 20% in più di lavoro. Io credo che fare del bene porta i suoi frutti e che tutto quello che si dona ritorna sempre indietro in qualche modo. Naturalmente per far fronte a tutte le spese anche io ho dovuto mettere in cassa integrazione un mio dipendete, ma il 4 maggio penso di richiamarlo a lavoro perché non voglio metterlo in difficoltà. Io sono certo che uniti possiamo farcela.

Pensa di accedere agli aiuti statali?

Per ora no, perché sono dell’idea che ci sono commercianti che ne abbiano più bisogno di me. Io comunque ho avuto la possibilità di lavorare mezza giornata, ma non dimentichiamo che ci sono esercizi commerciali che da più di un mese sono completamente chiusi. Certo, ad oggi io ho molte spese senza un reale guadagno, ma per ora resisto.

La fase 2 prevede delle accortezze igieniche e di sicurezza, lei come si sta attrezzando?

Il mio punto vendita è molto piccolo per cui le persone potranno entrare una alla volta. Io continuerò a mantenere pulito il locale e a usare, guanti e mascherina. La ripresa non sarà facile per nessuno, ma sono certo che con l’impegno di tutti ce la faremo. 

É soddisfatto di quanto ha fatto per gli altri?

In realtà io avrei voluto fare di più, ma purtroppo avendo aperto da pochi mesi, non me lo potevo proprio permettere. Spero comunque di aver dato un forte contributo a chi si trova in difficoltà. Desidero anche ringraziare Alessandro Valeri della Protezione Civile, Andrea Serena della Pro Loco e Cecilia Ciccorelli, amministratore del gruppo Facebook Sei di Colleverde Se, che mi hanno aiutato a realizzare questa mia idea. Un ringraziamento speciale va anche a tutti le persone che lavorano per me. 

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