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FONTE NUOVA – Si privatizzano le farmacie comunali per realizzare la caserma dei carabinieri

A breve il passaggio in consiglio comunale dopo i pareri favorevoli dell'Arma

Via libera alla privatizzazione delle farmacie comunali. Martedì 29 settembre il consiglio comunale di Fonte Nuova ha approvato la “alienazione della titolarità delle farmacie comunali” con i voti contrari dell’opposizione. A breve dunque arriveranno i bandi per dare la possibilità a qualche imprenditore di gestire le due attività di via Vittorio Alfieri 1 e di via Santa Lucia 118. L’amministrazione comunale aveva commissionato una perizia a un tecnico, Francesco Rossi, che ha valutato la farmacia comunale di Tor Lupara in un valore compreso tra i 709.000 euro e 1.064.000 euro, mentre quella di Santa Lucia è stata valutata tra i 449.000 e i 673.000 euro.

La delibera è stata presentata dall’assessore al Patrimonio Davide Carrarini. Ha spiegato che l’amministrazione comunale metterà in vendita le farmacie partendo con il prezzo a base asta più alto indicato nella perizia. Dunque se dovessero arrivare offerte, l’incasso totale sarebbe di quasi due milioni di euro. Soldi che serviranno – ha spiegato l’assessore che ha anche le deleghe all’Urbanistica e all’Edilizia Privata – per costruire la caserma dei carabinieri, dopo la cessione del terreno da parte del privato.

 

LE CRITICHE DELL’OPPOSIZIONE, LA RISPOSTA DEL SINDACO

La decisione della privatizzazione è stata fortemente criticata dall’opposizione consigliare. Tra le varie critiche, anche la congiuntura di mercato certamente non favorevole che potrebbe portare a “svendere” la titolarità. Il dubbio è anche che se non dovessero arrivare offerte per l’acquisto, potrebbe rallentarsi e diventare incerta la costruzione della caserma. “È una scelta miope che mi trova fortemente contrario – ha spiegato Federico Del Baglivo (Pd) – Non si può far passare un piano di dismissione di servizi pubblici come una cosa positiva collegandola alla realizzazione della Caserma dei Carabinieri per far digerire la notizia”. Molto critico anche l’ex sindaco Graziano Di Buò. “Come si può affermare che sta scemando la funzione delle farmacie comunali in un periodo così difficile come questo – ha detto in aula – Chi lo dice non si rende conto dei servizi che una farmacia comunale può offrire ai cittadini. Trovo normale che un farmacista privato sia preoccupato soprattutto di fare cassa, mentre uno pubblico si può permettere di aiutare le fasce più deboli”. Critiche sono arrivate anche dai successivi interventi da parte dei consiglieri comunali Gian Maria Spurio ed Emanuele Figorilli. A rispondere è stato direttamente il sindaco Piero Presutti che ha rivendicato la dismissione, annunciata anche nel suo programma elettorale. “Un’Amministrazione comunale deve svolgere il suo ruolo in maniera efficiente ed economico – ha dichiarato il primo cittadino – Quando sono nate le farmacie comunale erano dei presidi territoriali, perché spesso erano le uniche a svolgere il servizio, ma solo un farmacista la poteva aprire. Dopo il 2012, però, c’è stata una liberalizzazione ed è stato concesso l’accesso anche alle società private, purché mantenessero un farmacista. Questo ha cambiato totalmente lo scenario e le farmacie si sono diffuse sul territorio, basti pensare che ne abbiamo tre a Santa Lucia e cinque a Tor Lupara. Chi gestisce oggi una farmacia la gestisce competendo sul mercato, invece un comune ha una serie di vincoli normativi che impediscono di competere con un privato. Altro problema è la gestione del personale, perché oggi dobbiamo utilizzare cinque unità e di recente due farmacisti sono andati in pensione. Anche per questo motivo ci troviamo davanti a una scelta, se assumere altri farmacisti per continuare a gestire il servizio in economia o passare ad un’altra forma di gestione. Adesso sarà il mercato a decidere: faremo un bando e se non dovessero arrivare offerte lo pubblicheremo di nuovo con un prezzo decurtato”.

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L’ARMA VERSO L’OK ALLA CASERMA

L’amministrazione comunale di Fonte Nuova ha legato la vendita delle Farmacie comunali alla realizzazione della Caserma dei carabinieri. Dopo aver impostato l’iter amministrativo, infatti, rimane lo scoglio dei fondi per costruirla. Servono circa 1.700.000 euro ed è proprio quanto il Comune conta di incassare con le Farmacie. A breve è previsto un passaggio in consiglio comunale per ratificare il Piano Integrato che permetterà di ottenere il terreno dal privato. Intanto buone notizie arrivano dall’Arma, perché i vertici regionali hanno dato parere favorevole all’operazione. La nuova Caserma non condizionerà l’assetto territoriale delle forze dell’ordine, perché continuerà la costruzione di quella di Mentana, anche lì tramite piano integrato con un privato, che la costruirà pure. A Fonte Nuova l’amministrazione comunale ha pubblicato a inizio anno un bando per reperire un terreno nei pressi di una delle due rotatorie di Tor Lupara.

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I punti strategici per collocazione che permettono di muoversi in maniera agevole. In cambio, con la formula della compensazione urbanistica, permette di costruire nuove cubature ai proprietari.

Sono arrivate tre offerte e la migliore è stata valutata quella dei fratelli Fabio ed Enzo Ornato. Adesso il prossimo passo consiste nella consegna da parte dei privati del piano integrato, ossia il piano urbanistico con l’insediamento residenziale a fianco alla caserma stessa. Il terreno di duemila metri quadrati proposto dai fratelli Ornato si trova a fianco alla prima rotatoria venendo da Roma. In pratica quello confinante all’area dove si sarebbe dovuta realizzare la caserma per volontà di Quinto Poli. Va detto che se il Piano Urbanistico che verrà presentato dal privato alla Regione, non dovesse poi essere approvato, il comune di Fonte Nuova si è cautelato prevedendo l’acquisizione dell’area prima del completamento del piano integrato con una clausola di salvaguardia. Ossia, se l’iter urbanistico si conclude positivamente poi viene ceduta l’area in cambio, altrimenti è previsto un ristoro come se fosse un esproprio.

Questo indennizzo è stato quantificato in 390 mila euro che è la somma che pagherebbe dunque il comune di Fonte Nuova al privato, qualora non dovesse andare in porto il piano integrato. La storia della caserma a Fonte Nuova è lunga e travagliata. Va avanti da circa venti anni. Il comune di Fonte Nuova aveva trovato un accordo con l’imprenditore Quinto Poli, impegnandosi a pagare 5 anni dell’affitto. Ma dopo la morte dell’imprenditore il sogno della caserma è svanito, perché gli eredi non hanno dato seguito alla concessione edilizia, nonostante erano già stati pagati 120 mila euro di oneri. Negli ultimi anni comune di Fonte Nuova e Arma dei carabinieri hanno poi provato a ragionare su un’altra ipotesi: via Ariosto, incrocio con via IV novembre, dove oggi c’è sempre stato il cosiddetto “settore tecnico”, ossia gli uffici di Urbanistica ed Edilizia. Una ipotesi però che non ha mai convinto fino in fondo per vari motivi. Su tutti, la vecchia causa con i vicini che dovrebbe portare in futuro alla demolizione dell’immobile o a un cospicuo risarcimento danni.

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