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Il coprifuoco non si risolve con una multa

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha convocato il Consiglio Supremo della Difesa per martedì 27 ottobre

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha convocato il Consiglio Supremo della Difesa per martedì 27 ottobre. I contenuti di questo importante vertice al momento sono sconosciuti. Una cosa piuttosto normale considerando che la segretezza su queste riunioni fa parte della sicurezza dello Stato.

Sicuramente il presidente della Repubblica toccherà l’argomento “coprifuoco”. Quest’ultimo è un termine italiano, comprensibile ai più, e non lascia dubbi esotici ed elastiche interpretazioni quanto il tristemente noto “lockdown”. In molti sorge il dubbio che, il vertice serva anche a prevedere militarmente eventuali rivolte, a pianificare come soffocare in tempo aneliti di piazza antigovernativi.

 

IL COPRIFUOCO

Il suo rispetto viene per competenza affidato all’Esercito. Chi viene fermato a violare il coprifuoco non subisce un semplice fermo di polizia o l’arresto, che la magistratura ordinaria potrebbe non convalidare. Valgano da esempio gli arresti che polizia, carabinieri, Finanza e polizie locali effettuano durante le manifestazioni: gli arrestati vengono poi portati davanti al giudice con la presenza d’un avvocato, e nella maggior parte dei casi il magistrato non convalida la detenzione. Diversamente, il coprifuoco è una consegna militare, e chiunque colto a violarlo subisce la consegna in caserma, ovvero una punizione. Il coprifuoco è un ordine imposto dall’autorità statale, obbliga i militari a farlo applicare, quindi pone le forze di polizia in collaborazione con l’esercito. E i civili, che non hanno un permesso rilasciato dall’autorità, hanno obbligo di restare nelle proprie abitazioni durante le ore di coprifuoco, solitamente quelle notturne. Generalmente, il coprifuoco viene utilizzato al giorno d’oggi quando sorgono problemi d’ordine pubblico, specie se la popolazione civile corre rischi d’azioni di guerra del nemico. Ma chi è il nemico oggi, forse il virus o c’è dell’altro?

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