Agriturismi: sopravvissuti alla crisi turistica, hanno perdite di oltre l’80%

Evoluzione (o involuzione?) del comparto: zero presenze in quarantena, deboli segnali di ripresa tra luglio e agosto, duro colpo da settembre in qua

Gli agriturismi: sembra che in questa estate targata Covid fossero la soluzione alla nostra voglia di vacanza, una boccata di ossigeno in ogni senso, via dalle città prigioniere, in ambienti verdi e dagli spazi aperti. In luglio e agosto in effetti lo sono stati, si segnalava pure una ripresa, ma con la tarda estate e l’inizio dell’autunno, la doccia fredda. Le prenotazioni sono diminuite, e non è solo per la fredda stagione entrante. Gli agriturismi si sentono sopravvissuti, ma le loro ferite rimangono aperte, con un domani all’insegna dell’incertezza. Quelli che si erano votati a pranzi e cene, con le nuove regole di contenimento, provano con le consegne a domicilio ma troppo spesso sono in luoghi di campagna così lontani da posti centrali che la convenienza non c’è. Le perdite per questo comparto sono oltre l’80%. Abbiamo ascoltato alcuni proprietari di agriturismi, tra amarezze, depressione, ma anche soluzioni per il futuro. Leggete tutto sulle pagine di economia di Tiburno in edicola il 1° dicembre.

 

 

 

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