TIVOLI – Rogo tossico, i due piromani tornano liberi

Il Tribunale convalida l’arresto dell’italiano e del romeno beccati dai Forestali all’Albuccione: dopo una notte ai domiciliari ora hanno l’obbligo di firma. Processo a luglio: rischiano dai 2 ai 6 anni

Uno si è giustificato dicendo di aver trovato il proprio terreno invaso da rifiuti abbandonati da ignoti e di non sapere come disfarsene. L’altro ha giurato di non aver partecipato all’incendio.

Così stamane, venerdì 9 aprile, il Tribunale di Tivoli ha convalidato l’arresto dei due uomini ammanettati ieri sera dai Carabinieri Forestali per combustione illecita di rifiuti al suolo. A entrambi è stata concessa la libertà con la misura dell’obbligo di firma.

Il blitz dei Forestali del Nipaaf e della stazione di Guidonia era scattato ieri sera alle 19 a seguito di diverse segnalazioni di residenti nella zona di Borgo Santo Spirito, la frazione sorta spontaneamente sui terreni dell’ex Pio Istituto Santo Spirito e oggi proprietà della Asl Roma 5, confinante con l’Albuccione di Guidonia. Seguendo la colonna di fumo nero i Forestali avevano individuato l’origine del rogo in un terreno recintato tra via Muzio Clementi e via Tommaso Albinoni. All’opera c’era R. G., un 70enne italiano residente a Santa Lucia di Fonte Nuova socio della cooperativa agricola “Menghi” che gestisce i terreni. Insieme a lui G. O. G., un romeno di 32 anni residente a Villanova di Guidonia.

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Secondo la ricostruzione degli inquirenti, nel fuoco erano stati gettati anche infissi di finestre, plastica e altri rifiuti speciali pericolosi ma le fiamme avevano finito per avvolgere anche le sterpaglie e balle di fieno. Provvidenziale l’intervento dei Forestali e dei Vigili del Fuoco che sono riusciti a spegnere le fiamme.

Dopo una notte ai domiciliari, stamane i due piromani sono stati accompagnati in Tribunale. Davanti al giudice il 70enne ha dichiarato di aver rinvenuto nel terreno una montagna di rifiuti abbandonata da ignoti che ha deciso di smaltire col fuoco avendo un costo elevato: il pensionato si è professato pentito. L’operaio 32enne ha invece giurato di essere giunto sul posto qualche istante prima dei Forestali e di non aver partecipato all’incendio.

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Il legale dei due piromani ha chiesto i termini a difesa e il posticipo del processo al 16 luglio prossimo: R. G. e G. O. G. rischiano una pena da due a sei anni di carcere.

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