Battaglia delle celebrità sui social

Il conflitto arabo israeliano apre un altro fronte

È guerra totale

In medio oriente si combatte non solo con le armi ma anche con l’ informazione e con la (mala)informazione, con le notizie contraddittorie e con le opinioni contrastanti.

Così sui social appaiono video clandestini, commenti dirompenti di autori sconosciuti e di personaggi celebri.

In sole 24 ore sono apparsi in rete 100mila twitter. Chi resta neutrale è sommerso dalle critiche, come è successo a Gal Gadot, la più recente Wonder Woman, di nazionalità israeliana.

Identica sorte è toccata alla pop star Rihanna, subissata di critiche per un cinguettio bipartisan: “Mi si spezza il cuore vedere la sofferenza di israeliani e palestinesi nei rifugi antiaerei”.

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Susan Sarandon ha invece preso posizione, come prevedibile: “per sostenere i palestinesi, ha scritto, non serve essere arabi, ma basta essere umani”.

Filopalestinesi anche Greta Thunberg e l’attivista pachistana Malala Yousafzai, i calciatori Ismael Bernacer, centrocampista del Milan, e il terzino Hakimi.

Impazzano però anche schieramenti filo israeliani: “sulle nostre teste, scrive uno sconosciuto, sono piovuti più di duemila missili lanciati da Hamas, devono pagarla per i nostri morti”.

Resta però un’ angosciante riflessione: le future generazioni che si guarderanno indietro, non crederanno come abbiamo potuto permettere sofferenze tali e per così tanto tempo.

 

 

 

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