Vietato tingere di arcobaleno lo stadio di Monaco

Che c’entra Harry Potter con una partita di calcio?

L’Uefa nega lo stadio arcobaleno al sindaco di Monaco di Baviera ma il primo cittadino non si ferma e promette di colorare i palazzi di tutta la città.

La richiesta di illuminare l’Allianz Arena con i colori simbolo della comunità gay e lgbtq durante la partita Germania – Ungheria, era stata fatta alcuni giorni fa con un intento preciso: prendere posizione nei confronti del parlamento ungherese e, in particolare, di una norma fortemente voluta dal primo ministro Orbán. In sintesi, il divieto di diffondere ai minori di 18 anni qualunque contenuto che “promuova la deviazione dall’identità di genere, il cambiamento di genere e l’omosessualità”. Tra questi, ad esempio, Harry Potter.

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La presa di posizione dell’Uefa è stata subito percepita come ambigua poiché l’associazione non ha detto un no perentorio alla possibilità in futuro di tingere di arcobaleno gli stadi, ma ha pronunciato un divieto secco e definitivo per quel che riguarda la specifica partita di questa sera. 

“Siamo un’organizzazione politicamente neutrale“, questa la riflessione dei vertici Uefa.

Immediato il diluvio di critiche provenienti da diverse capitali europee interrotte solo dalla reazione soddisfatta di Budapest, che giudica giusta la decisione presa in questo frangente.

 

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