Niente sesso, siamo inglesi

Scandalo a Westminster in tempi di pandemia

Baci proibiti

A prima vista lo scandalo ha tutti i contorni del rosa o meglio, del rosso piccante.

Una classica storia di corna all’ombra di Westminster. Ma l’ambientazione, i personaggi e soprattutto la situazione contingente raccontano tutt’altra faccenda. I connotati ricordano un po’ l’ ”affaire Profumo”, quello che tra politica, sesso e spionaggio, scosse il Regno Unito nel 1963.

A quasi 60 anni di distanza, la relazione peccaminosa tra un ministro britannico e la sua consigliera torna a far tremare il numero 10 di Downing Street.  Boris Johnson difende a spada tratta il “suo” ministro della Salute Matt Hancock, sapendo che il caso potrebbe mettere a dura prova l’intero apparato governativo.

I fatti sono molto banali: lo sposatissimo Mr. Hancock ha una relazione con la sua assistente, la sposatissima Mrs. Gina Coladangelo. Fin qui nulla di nuovo sotto il sole che si affaccia sul Tamigi.

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Peccato però che i due a maggio, in pieno lockdown, siano stati colti in flagrante da una telecamera di sorveglianza del Ministero della Salute e che il video “tutto baci e palpeggiamenti” sia arrivato (mistero!) alla redazione del Sun che lo ha reso immediatamente pubblico.

A dire la verità è il ruolo dei protagonisti a provocare indignazione in una Gran Bretagna di certo abituata a “cornificazioni” eccellenti, anche regali. In questo caso però il fedifrago è stato il paladino del rigore sanitario durante tutta la gestione della pandemia (quindi niente carezze e niente abbracci), mentre lei ha qualche problema di conflitto di interessi, poiché ha lo zampino in alcune società private che hanno a che fare con la gestione della sanità pubblica inglese. Dunque sesso, politica e business, gli ingredienti perfetti per una storia pruriginosa.

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Il ministro Hancock si è scusato e si è detto “molto dispiaciuto” ma alle dimissioni non pensa affatto perché “la lotta contro il coronavirus è assai lunga”. Può contare sull’appoggio del premier Johnson che lo sostiene (e forse lo comprende). Ma il caso non è chiuso perché qualcuno ha giurato vendetta.

 

 

 

 

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