Cuffie e asciugamani per garantire inclusività nello sport

Nessuna discriminazione di genere a Wimledon: il sudore non ha sesso

Soul cap vietato

Le nuotatrici di colore non potranno gareggiare alle Olimpiadi di Tokyo con il  “soul cap”, una cuffia studiata appositamente per mantenere asciutti i loro capelli. La Federazione Internazionale Nuoto ha infatti deciso che queste cuffie non seguono la forma naturale della testa e quindi non possono essere usate. Una decisione contestata da Alice Dearing, prima atleta nera a rappresentare in vasca il team della Gran Bretagna ai prossimi Giochi olimpici.

La campionessa è convinta che molte ragazze di origine africana lascino il nuoto per via dei capelli molto più voluminosi e secchi rispetto a quelli “caucasici” e che dunque necessitano di protezioni diverse.

L’equipaggiamento per il nuoto può e deve essere inclusivo, ha detto, sottolineando che il divieto di utilizzare cuffie specifiche possa allontanare i più giovani dal perseguire attività agonistica in piscina.

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Secondo le statistiche ufficiali, il 95% degli adulti e l’80% dei bambini neri in Inghilterra non nuota. Ma a far riflettere è soprattutto un altro dato: i giovanissimi di colore hanno tre volte più probabilità di annegare rispetto ai loro coetanei bianchi.

Non sarà di certo una cuffia a risolvere il problema ma anche una semplice cuffia può accendere un faro sul tema dell’inclusività nello sport.

Intanto a Wimbledon, tempio del tennis internazionale, ci stanno tentando. Gli organizzatori di uno dei tornei più famosi al mondo hanno deciso infatti di non fornire più asciugamani di colori diversi a seconda del sesso dei giocatori.

Tradizionalmente agli uomini venivano dati due teli, uno verde e l’altro viola, mentre le donne potevano tergersi il sudore con salviette di colore rosa e turchese. Quest’anno, per la prima volta, i tennisti ne ricevono uno soltanto e uguale per tutti.

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Resta da vedere se, in futuro, si deciderà anche di uniformare gli ambiti trofei del singolare perché forse qualcuno potrebbe obiettare che quelli attuali (la coppa per le donne, un piatto per gli uomini) possano incrementare discriminazioni di genere.

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