Valle dell’Aniene, Italia Nostra Lazio si oppone alla nuova condotta Acea

Porterebbe seri danni a due aree protette

”Così si distrugge l’habitat e anche il turismo sostenibile”

Il progetto di una nuova condotta Acea nel cuore della Valle dell’Aniene bocciata di netto da Italia Nostra Lazio. Il Consiglio Regionale del Lazio di Italia Nostra ha appena inviato le sue osservazioni al progetto dell’ACEA ATO 2, ora all’esame di una conferenza dei servizi alla Pisana che si concluderà il 18 luglio.

”Il progetto prevede una nuova condotta nella valle, all’interno del Parco naturale regionale dei Monti Simbruini, che permetterà di captare interamente la sorgente del Cerreto, una delle poche che versa ancora acqua nel fiume”, spiega in una nota Italia Nostra, ”L’acquedotto attuale verrebbe abbandonato e il nuovo correrebbe lungo la strada sterrata a lato del fiume (ora parzialmente chiusa al traffico per tutelare l’ambiente), attraversando le aree della rete Natura 2000 e Grotta dell’Inferniglio, due Zone Speciali di Conservazione (Zsc)”.

I pareri della direzione del Parco e degli uffici regionali competenti per la Valutazione di Incidenza, necessaria per le aree Natura 2000, sono risultati così nettamente negativi. Si afferma che, a termini di legge, il progetto doveva essere soggetto alla Valutazione di Impatto Ambientale, e, nel merito, che le attività di cantiere nella stretta valle, che dureranno anni, con gettate di calcestruzzo per piattaforme di lavoro, transito di mezzi eccezionali per il trasporto dei macchinari, sversamenti di materiali e sostanze chimiche nel fiume, etc., sono incompatibili con la tutela degli habitat delle due Zone speciali di conservazione, con possibile estinzione della rarissima pianta carnivora Pinguicola vulgaris anzalonei, una delle specie più notevoli del Parco.

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Grave, avverte Italia Nostra, anche è il danno al flusso dei turisti che percorrono i cammini risalendo la valle dal laghetto di San Benedetto, una forma in forte crescita di turismo sostenibile e compatibile con l’ambiente.

”Italia Nostra Lazio”, dice Carlo Boldrighini, presidente della sezione Aniene e Monti Lucretili, ”osserva che lo Studio di Incidenza presentato dalla ditta non rispetta le linee-guida emanate nel 2019 dalla Conferenza Stato-Regioni per evitare sanzioni della Commissione Europea. Si dichiara invece, in modo apodittico e non giustificato, che il vecchio acquedotto perde e non è riparabile. Infine non si discute nemmeno se la captazione sia compatibile con il flusso minimo vitale necessario del fiume, che ha quasi tutte le sorgenti captate”.

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”Per quanto riguarda l’utilità e l’urgenza dell’opera, non ci risulta che ci sia carenza d’acqua nel comune di Subiaco, servito dalla condotta del Cerreto, mentre i dati mostrano che la popolazione è in calo. Si consideri anche che la nuova opera potrà addurre al massimo circa 60 l/sec, mentre da dati recenti risulta che la rete dell’ATO 2 ha perdite per circa 8.000 (ottomila) l/sec, provocando nelle zone urbane dissesti agli edifici”.

 

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