Se aumentano i contagi inevitabilmente crescono le ospedalizzazioni

I vaccini sono la risposta ma le misure di attenzione e di profilassi preventiva sono ancora decisive

Se i casi in dieci giorni raddoppiano c’è da stare ancora in allarme. Quindi: “vaccinare rapidamente”. E sulle mascherine: “sono la misura più sopportabile”. Sui grandi eventi: “andarci cauti”. Ma soprattutto essere responsabili. A dirlo è una fonte autorevole di sviluppi pandemici. È un fisico di Roma, Alessandro Vespignani.

Come è stato all’inizio del fenomeno pandemico, a dare le proiezioni più degne di fede non erano i virologi o gli specialisti sanitari in genere, bensì coloro che si occupano di modelli matematici. Fin quando il mondo dei cosiddetti esperti sanitari si è avvalso della consulenza dei matematici. Così è ora. La nuova realtà del Covid, dove aumentano i contagi – in alcune realtà in modo vertiginoso – ma con ospedalizzazioni sotto controllo, non deve però farci dormire sonni tranquilli o far abbassare la guardia. Ne parla su La Repubblica Alessandro Vespignani, “I vaccini riducono il rischio di ricoveri e decessi di un fattore dieci. Ma se l’epidemia va troppo su di giri i problemi rispuntano” – ha detto il fisico romano esperto di modelli di propagazione delle epidemie alla Northeastern University di Boston.

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“I vaccini riducono ricoveri e decessi di 5-10 volte. – ha detto il fisico –  Ma solo fra i vaccinati. E la proporzionalità rispetto ai contagi resta. Con un fattore ridotto, ma resta. Grazie ai vaccini oggi possiamo sopportare più casi, ma non possiamo sopportare tutto. Un numero eccessivo di contagi può far tornare gli ospedali in difficoltà”.

Non a caso gli inglesi cominciano ad avere problemi e stanno ripensando il loro modello, proprio loro che si erano dati una soglia di un centinaio di migliaia di casi al giorno.

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