Acqualav

Villa Adriana: chiude Acqualav del Gruppo Torrenti

Licenziati il 31 luglio i dipendenti della storica lavanderia industriale Acqualav

Sono arrivate il 31 luglio le lettere di licenziamento per i 20 lavoratori di Acqualav del Gruppo Torrenti, già in cassa integrazione Covid da mesi. Ad aprile il titolare Bruno Correnti aveva parlato sul settimanale Tiburno della situazione difficile dello stabilimento, allora in fase liquidazione perché secondo lui unica soluzione davanti all’impossibilità di sostenere le spese di questa attività inserita in un comparto, quello delle lavanderie industriali, fortemente colpito dalla pandemia, così come il settore di ospitalità e ristorazione. Loro infatti affittano la biancheria ad alberghi e ristoranti, per poi lavarli e ricominciare il ciclo. In sintesi: niente turisti, niente ristoranti ed hotel, niente ricambio della biancheria, niente lavoro. Torrenti era intenzionato a trovare un acquirente per comunque poter ripartire. Questo non è avvenuto e, nonostante l’apertura di un tavolo di crisi anche con la Regione Lazio, la decisione dei licenziamenti fa perdere una importante realtà industriale del nostro territorio.

Se dall’azienda arriva un sonoro “no comment”, per i sindacati sarebbe possibile salvare il salvabile, ovvero cercare di trovare questo famoso acquirente, anche con l’aiuto della Regione Lazio, usando per un tempo più lungo ammortizzatori sociali che non avrebbero costi per l’azienda, per la quale è gratuita la cassa integrazione Covid, che in Acqualav potrebbe durare altre 9 settimane.

Intanto, i sindacati confederati, impugneranno i licenziamenti per cessazione attività, se non altro almeno per tutelare il Tfr dei lavoratori.

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