Scuole sentinella
Rientro a scuola in sicurezza: la questione mascherine è forse quella più delicata e che ha richiesto alcune precisazioni nel documento che l’Istituto superiore di Sanità ha limato ieri pomeriggio insieme alle Regioni.
Dalle elementari fino all’università è obbligatorio indossarle. La mascherina di tipo chirurgico è “fortemente” raccomandata in ogni situazione, si legge nel documento, ma è “indispensabile” solo “laddove non sia possibile il distanziamento di almeno un metro”.
Per i ragazzi più grandi, cioè gli over 12 o addirittura nelle università, dove si rispetti il distanziamento in posizione statica (cioè al banco), è possibile derogare all’uso della mascherina se “le classi sono composte tutte da studenti che abbiano completato il ciclo vaccinale o abbiamo un certificato di guarigione in corso di validità”. La mascherina si può togliere oltre che a mensa anche durante le lezioni di educazione fisica, dove però è previsto all’aperto “l’obbligo di distanziamento interpersonale di almeno due metri”.
L’Istituto di Sanità ricorda che le scuole secondarie e le università “devono essere in condizioni di implementare la didattica a distanza in base alle situazioni epidemiologiche”. Didattica a distanza che dovrà essere limitata “esclusivamente” a singole scuole o a specifiche aree territoriali con provvedimenti dei presidenti delle Regioni e dei sindaci in zona arancione o rossa.
Partirà da metà settembre anche la campagna di tamponi salivari a campione che interesserà ogni mese circa 110 mila studenti delle scuole elementari e medie che si trovano nelle cosiddette “scuole sentinella” individuate dagli enti territoriali.
All’inizio i tamponi saranno somministrati nei diversi istituti da personale sanitario. Da metà novembre o inizio dicembre i test, effettuati a digiuno, verranno fatti a casa dai genitori per essere poi consegnati nelle rispettive scuole