Inflazione, nuova malattia sociale

“Troppi soldi che inseguono troppi pochi prodotti”

Quel che sta capitando in Economia nel mondo somiglia a un precipitato di eventi che si contrastano, si esaltano, crescono o vanno in precipizio. La normalità a cui ci stiamo abituando dell’inflazione impone una riflessione nuova sulla nostra fase. Ci troviamo davanti però a un problema nuovo. Non è la fenomenologia dei famosi Anni Settanta. Veniamo da quindici anni di inflazione quasi dimenticata. Ce lo fanno ricordare invece. L’inflazione è la più subdola tassa sugli stipendi della gente. Con un’inflazione alta ha i tassi più alti. Noi abbiamo una situazione senza precedente: inflazione al 4% senza interessi nei nostri conto correnti.

È questo un modo per farci pagare il debito pubblico. La politica monetaria è estremamente accomodante. IL problema dell’aumento dei prezzi dell’energia più il ritardo dell’innovazione tecnologica indirizzata alla nuova produzione ha offerto una spiegazione plausibile. Si dice che sarà temporanea. Non è un’inflazione determinata solamente dalla spinta nei consumi. In più c’è un piano di informazioni, diciamolo, che non abbiamo nella piena completezza.

Noi sappiamo che quando c’è l’inflazione i debitori guadagnano, “l’inflazione è uno sconto sul debito” – dicono gli economisti.

Se si mantengono così bassi i tassi non abbiamo la possibilità che si riprendano i consumi. L’economia ha bisogno di compensarsi. Ma in tutto questo ha senso avere un banchiere come presidente del Consiglio? Non è come “avere Dracula come presidente dell’Avis”?

Non abbiamo riscontrato un aumento della nostra produttività mentre la manifattura tiene ed è l’export che tiene in piedi la nostra economia. L’inflazione è una temperatura. È un effetto non è la causa.

Ma ripetendo il concetto che si accennava in apertura: una situazione come questa non si è mai vista. Nel frattempo l’America ha il vento in poppa. Le altre economie avanzano con il vento in poppa. I mercati finanziari corrono, anche se non tutti stanno salendo. Ci sono pezzi dell’economia che saranno fortemente penalizzati (energia) e altri che sono in crescita. Si finisce per arrivare a fare ragionamenti del tipo del pollo di Trilussa.

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