C’è un’ipotesi ottimistica che il Covid in Giappone si sia estinguendo …

Secondo un gruppo di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Genetica e dell’Università di Niigata la variante Delta è scomparsa

Verso fine di agosto in Giappone erano stati registrati tra i 24mila e i 25mila contagi giornalieri. La variante Delta era una falcidia. In questi giorni, invece, in controtendenza mondiale, ci sono poche decine di infezioni quotidiane. Conseguentemente è anche abbassato il numero dei decessi: da più di 60 al giorno a 3 in 24 ore.

Le ragioni dei rallentamenti nel contagio, in Giappone, sono da attribuirsi all’elevato tasso di vaccinazione e alle misure di profilassi sociale contro il Covid. Però pare ci sia anche l’autoeliminazione del virus, come ragione. Quindi la causa dell’estinzione naturale pare essere dovuta alle mutazioni in eccesso. È un dato acquisito dai genetisti il fatto che con le mutazioni i virus diventano più aggressivi, quindi contagiosi. Ma c’è anche il caso in cui i cambiamenti sono controproducenti. Una sorta di errore nella riproduzione che conduce il virus all’incapacità di replicarsi. In questo caso l’estinzione è il fatto conseguenziale.

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Entrando nel merito, secondo i ricercatori dell’Università di Niigata pare che la variante Delta avrebbe accumulato troppe mutazioni. Il carico della proteina deputata alla replicazione conduce al malfunzionamento. Si sarebbe così arrivata allo spegnimento della capacità di mutazione. Quindi la mutazione Delta avrebbe conosciuto un blocco evolutivo proprio perché ci sono state troppe evoluzioni sulla proteina della riproduzione. Chiaramente questa ipotesi ha bisogno di ulteriori approcci e deve essere applicata in altri contesti, quindi deve essere verificata.

 

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